“Ed è subito sera” è un film importante. Esce il 21 marzo, il giorno che ricorda le vittime innocenti delle mafie. E quest’anno la manifestazione nazionale di Libera si terrà a Padova. Il film racconta una di queste vittime: Dario Scherillo. Nel film ci sono anch’io che interpreto il mio ruolo di giornalista perché per Rai Tre realizzai un reportage sulla guerra di Scampia e raccontai la storia di Dario. Noi non conosciamo i segreti di un’indagine, non mettiamo sotto controllo telefoni o pediniamo i sospettati. Quando accadono omicidi andiamo sul posto e dobbiamo contare soltanto sul nostro sesto senso. L’osservazione, i comportamenti dei familiari, il clima che si respira intorno alla scena di un crimine. Ricordo bene quel 6 dicembre 2004 quando fu ucciso a Casavatore, comune confinante con Secondigliano, Dario Scherillo. Erano i mesi nei quali imperversava la guerra nel clan Di Lauro, di Ciruzzo ‘o milionario, la faida di Scampia con decine di morti ammazzati, attentati incendiari, pestaggi dei familiari dei gruppi rivali. Ero a Napoli, inviato del Tg3, a raccontare quella guerra di camorra. La mattina dopo mi recai nella caserma dei carabinieri per capire i motivi dell’omicidio di Dario. Non aveva precedenti penali, non era ritenuto affiliato al clan. L’Arma era prudente, le indagini erano a 360 gradi e per questo motivo si tennero funerali pubblici. Mi misi sulle tracce dei fratelli di Dario, ci arrivai attraverso delle amicizie comuni. Mi bastò poco per capire che Dario era una delle tante, troppe vittime innocenti di questa guerra civile. Quando Pasquale acconsenti’ ad incontrarmi fu il primo indizio dell’innocenza di Dario ma poi i funerali furono la prova. Non li dimenticherò più e neanche Claudio Rubino, il mio amico operatore del Tg3, li dimenticherà. Claudio colse in quelle immagini il dramma di una famiglia per bene di Napoli. Quelle lacrime di un’intera comunità stretta intorno alla famiglia Scherillo impietrita dal dolore. Marco e Pasquale si fecero intervistare nel cimitero dove riposa Dario. Molti di noi napoletani abbiamo in famiglia o conosciamo familiari di vittime innocenti. Molti di noi hanno scelto di impegnarsi per disarmare Napoli. “Ed è subito sera” è dedicato proprio alla vita di questo giovane napoletano che la camorra uccise la sera del 6 dicembre 2004 senza chiedere scusa.
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