L’Autore è docente di linguistica, musicologo e cantautore che in questa sua opera di 144 pagine raccoglie e connette tanti indizi ed altrettanti frammenti per ricostruire la storia di una canzone che è molto più di una canzone. Come “Guernica” che è molto più di un quadro… E’ una canzone che non si riesce a non cantare. E viene da battere le mani a ritmo. Si mi fa diesis sol mi e, tutti insieme, battendo le mani, “Una mattina…”.
Una canzone che dagli anni ’60 (quelli tanto cari a Gianni Minà) è cantata da tutti, tradotta in più di 40 lingue: dopo l’attentato a Charlie Hebdo, un anno fa, i francesi la cantavano, a squarciagola, in piazza!.
Carlo Pestelli afferma che “non c’è altra canzone in nessuna lingua a dare una così gioiosa stangata all’oppressore o, stando al testo, all’invasore”.
Una canzone del mondo, senza padri, ma con tanti nonni e zii. Una canzone che viene da lontano, da diversi luoghi e diverse epoche. Una canzone che “invade” cuore e testa e sventola alta come una bandiera (rossa). Una canzone di lotta e di amore. Una canzone che racconta una triste storia ma trasmette gioia e coraggio. Di contaminazione in contaminazione, si risale al Cinquecento normanno…
Sono decine le versioni, ciascuno è libera di cantarla come vuole…
Io personalmente preferisco le esibizioni dei Modena City Ramblers, di Goran Bregovic, di Milva e di Giorgio Gaber.
CARLO PESTELLI
“Bella ciao”
Add – €9,00
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