* * *”QUAQUARAQUA'”(Così intenso da indurmi a conoscere meglio l’Autore)
di Emilio Vittozzi
Anni fa, Michele Vanacore, instancabile militante, mi chiese se volevo presentare un libro nell’accogliente “Villa
Savonarola” di Portici.
“Certamente – risposi – ma prima debbo leggerlo e, caso mai, conoscere l’Autore”.
“Quaquaraquà” è un libro fondato su un solo obiettivo: non far perdere la memoria del male che la camorra semina
nella società!
Le vittime innocenti odorano di Vita; i vivi che intraprendono la strada della camorra puzzano di morte!!
Il camorrista è una nullità, un quaquaraquà: è questo che bisogna continuare a ripetere sempre…
Che sporca Napoli, i suoi vicoli, le sue strade, le sue piazze; che imbratta i sanpietrini di sangue di innocenti; che
offusca la bellezza del mare di Via Caracciolo, il Vesuvio, il Centro Storico o la periferia; che altera il sapore
della pizza, del babà, della sfogliatella riccia.
Di Tonino Scala, poi, ho letto molto altro: è un blogger, editorialista, giornalista e scrittore.
Ha firmato decine e decine di libri, scritti da solo o a più mani: sul Sud, su Napoli, sulla camorra, sulla
Costituzione Italiana…
Ultimamente ha pubblicato vari libri per ragazzi, con un buon successo di vendita e di critica.
Io di Tonino Scala ho presentato varie opere, così come fatto con Benedetto Casillo, Corrado Taranto, Ferdinando Kaiser – Carlo Fedele, Antonio Fiorillo, Gaetano Amato, Antonella Leardi, Marco Pirone, Umberto de Gregorio, Cinzia Perrone, Valerio Canale, Gianni Simioli, Gino Rivieccio, Gianfelice Facchetti, Federico Meazza, Luigi Maria
Prisco, Ivano Bordon, Francesco Moriero, Vladimir Luxuria (mi manca Maurizio de Giovanni!).
Nelle presentazioni cerco di trasmettere il mio piacere alla lettura e di offrire ai presenti l’essenza del libro in
questione.
“Quaquaraquà” mi è rimasto impresso per la facilità della scrittura, per l’argomento trattato, per la sua
attualità; ne consiglio la lettura a tutti, nessuno escluso…
Il modo di scrivere di Tonino Scala a me piace: è una specie di Peppe Lanzetta più “politico”, più “sociale”.
E a me Peppe Lanzetta piace molto. Così Tonino Scala.
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