Gaetano Amato scrive a Monti

Il mio amico fraterno Gaetano Amato ha pubblicato sul suo profilo Fb una lettera interessante, lucida e vera. La rubo e ve la propongo:

Esimio presidente prof. Monti, temo che i cosiddetti professori della politica si siano fermati allo studio della matematica e non abbiano mai studiato null’altro. Sa, anche io facevo il professore, ma di una materia più modesta: l’educazione fisica. Ero come si dice il professore dei salti. Poca cosa confronto quello che insegna lei e i suoi ministri, sottoministri e tc etc. Però il fatto di aver insegnato una materiucola mi ha permesso forse di leggere e studiare altro. cosa che probabilmente non avete fatto voi. Peccato. Egregio presidente Monti, era stato visto da tutti come il salvatore della patria. Del resto, partendo dal fatto che subentrava a colui che aveva ridotto l’Italia a nazione asservita ai propri comodi e interessi, aveva avuto immediatamente la simpatia e la fiducia di tutti. Ci saremmo aspettati che Lei, novello don Chichotte, montasse in sella al suo Ronzinante e combattesse i mulini a vento. Ma lei questo non lo ha fatto, forse perché non avendo studiato altro che i numeri, non ha mai letto Cervantes. Era l’uomo della speranza. E invece, neppure più quella ci ha lasciato. La speranza è l’ultima a morire, recita il detto. E la speranza sta morendo insieme al popolo italiano, nell’indifferenza sua e di quanti la circondano. Bisogna salvare i conti. E su questo eravamo tutti d’accordo. Dovremo fare tanti sacrifici. E anche su questo eravamo tutti d’accordo. Ma speravamo che i sacrifici li dovessero fare tutti e non soltanto chi con la vita da sempre fa una gara ad ostacoli. Non avete studiato (lei e qualche suo ministro) l’educazione civica, perché altrimenti avreste saputo che l’articolo 1 della costituzione recita: L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Che l’articolo 3 pone tutti gli individui allo stesso livello e dandogli pari dignità e uguaglianza di fronte alla legge. E mi fermo a questi. Voi non li avete studiati probabilmente, visto che ritenete che i diritti acquisiti di alcuni cittadini siano revocabili (pensioni, tetto massimo di somme percepibili, etc) mentre quelle di altri siano irremovibili. Non avete studiato la storia, visto che quella dell’umanità ci insegna che le rivoluzioni nascono quando si affama il popolo. Dalla rivoluzione Masanielliana a quella francese il popolo ha trovato la forza di reagire solo quando gli sono state imposte tasse e gabelle fino ad affamarli, a vantaggio di una classe alto borghese che mentre il popolo non poteva comprare un tozzo di pane banchettava a tutto spiano. E ad esser e sincero, mi sono convinto che non avete studiato bene neppure l’economia fermandovi invece alla sola matematica (infatti sottraete al popolo, dividete le classi sociali, moltiplicate i vostri interessi e vi dividete gli utili). E si, perché l’economia insegna che per risanare un bilancio familiare si cerca di dismettere le cose che non vanno e non si vendono i gioielli di famiglia che producono un reddito. Non avete studiato legge, perché chi è inquisito per gravi truffe nei confronti dello stato, non può diventare ministro, segretario, sottosegretario o alto dirigente di quello stesso stato che ha contribuito a truffare. Lei affiderebbe i suoi risparmi a chi le ha già rubato il portafogli? E non mi risponda di si perché altrimenti dovrei dedurre che anche come intelligenza siamo scarsi. Lei professor Monti è arrivato facendo proclami che tali sono rimasti. Ha messo le mani nelle tasche della povera gente ben guardandosi di andare a toccare i portafogli di chi ha arraffato a destra e a manca. Eppure lei ha un’età, aveva un prestigio da difendere. Ha raggiunto traguardi importanti per qualsiasi uomo. Forse avrebbe potuto fregarsene dei cosiddetti poteri forti e far agire la sua coscienza combattendoli, chiamando a raccolta, come un novello re Artù, cavalieri di specchiata onestà, invece che truffatori, tangentisti, e raccomandati. Vede signor Monti, ogni uomo auspicherebbe ad entrare nella storia, per essere ricordato positivamente per l’apporto dato alla propria nazione. E invece lei questa possibilità se l’è giocata, perché per i posteri non sarà altro che uno dei tanti don Abbondio che questa disgraziata nazione ha messo al mondo (a proposito, è uno dei personaggi creati dal Manzoni in un’opera letteraria che si chiama i promessi sposi, ma lei non lo sa, ovviamente, non avendo studiato letteratura)
Gaetano Amato

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