C’è un libro uscito nel 2010 in Italia di Alberto Manguel che ha un titolo emblematico: Tutti gli uomini sono bugiardi. Se questo è vero, va detto che nel nostro paese il titolo del romanzo è diventato un vero e proprio manifesto programmatico delle classi dirigenti: la bugia è stata elevata a sistema. Intere generazioni politiche hanno fatto le loro fortune sulla panzana. La bugia, la palla, come si dice a Napoli, non ha le gambe corte, ma lunghe ed il più delle volte diventa verità. Pinocchio il burattino inventato da Carlo Collodi ogni qualvolta utilizzava questo mezzuccio, a volte innocente, vedeva allungarsi il proprio naso. Quella era una finzione letteraria: nella nostra società il più delle volte diventa realtà. Basta ripeterla più volte, leggerla su due o tre quotidiani, risentirla il giorno dopo da quelli a cui era mancata nell’immediato, decantata in qualche tg o trasmissione televisiva, ed il gioco è fatto. La finzione diventa verità. Come se non bastasse, la menzogna è diventata la base per costruire i consensi e quando qualcuno prova a smascherarla c’è la solita frase magica che cancella tutto: “Non è così: avete capito
male”. La bugia è la vera essenza della nostra democrazia! Bisognerebbe cambiare la Costituzione italiana! La Palla come fulcro del “Sistema Paese”. Non è una provocazione ma una amara constatazione. La cosa che negli ultimi 20 anni ha accomunato la classe politica del Bel Paese è stata elevata a sistema. In Italia è
possibile dire tutto ed il contrario di tutto. C’è una verità solo virtuale. La verità la fanno i media. Vero è che la vicenda non è solo italiana. Anche Bush è riuscito a convincere gli americani che Saddam era alleato di Al Qaeda! Ma questa è un’altra storia. In Italia la situazione è più complessa, come dire, più italiana. Dalla menzogna non si sfugge, perché la menzogna è l’arte di questo apparato. È diventata un’arma di ammaestramento di massa. E questo è il cuore, il tema portante, la narrazione della storia degli ultimi anni. Triste ma vero! Le radici del falso affondano nel sistema sociale ed economico capitalista. Non a caso, di tutti i conflitti, solo quello di classe è sparito. Quanti orrori poi in nome della democrazia. Le democrazie
oggi diventano meno democratiche in nome della democrazia, la sicurezza si restringe alla sola accezione poliziesca e militare, il mercato assurge a criterio indiscutibile e imprescindibile per ogni scelta economica e politica. Quante bugie che diventano realtà! Perché tutto questo? A mio avviso c’è un disegno, si vogliono risolvere i problemi tenendo ben fermi ciò che li causa, ergo, non risolvere i problemi. L’unica verità che accomuna tutti è la merce. Un paese ed un mondo dominato dalla «verità della merce», il mondo ha eliminato la categoria del lavoratore, a beneficio di quella del consumatore. Si vive in funzione della merce: di conseguenza, il soggetto entra in crisi, e così la politica, che avrebbe la funzione di occuparsi del
soggetto. A prevalere è l’economia, che ha buon gioco a imporre le sue regole e valori. E tra queste vi è, per necessità, la menzogna. Il mondo dei paradossi della verità virtuale ha però trovato una sintesi ed una verità comune: la verità de Er Pelliccia. Il giovane diventato famoso durante gli scontri di Roma in quella che doveva essere la bella manifestazione degli indignatos. Il giovane che è stato ritratto mentre lanciava un estintore. Un ragazzo che per giustificarsi ha affermato: “Volevo spegnere l’incendio”. Giustamente un incendio lo spegne lanciando un estintore! Un gesto da condannare, la violenza va condannata sempre e comunque. I ragazzi hanno tutto il diritto di essere arrabbiati, non di essere violenti. Lanciare estintori a favore di telecamera è servito a far diventare capro espiatorio una società fondata sull’emotività delle immagini, invece che sulla profondità dei gesti e delle parole. Ma questo non c’entra con il gesto, con il paradosso del nostro paese e non c’è da stupirsi se il “Volevo spegnere l’incendio” diventerà verità così come lo è diventato con una votazione del parlamento italiano che “Ruby è la nipote di Mubarak”!
Tonino Scala
I don’t know why…
Italy is a complex country!