La crisi con l’oro

Oro. Si oro nella scherma, categoria fioretto a squadre. Un gruppo una squadre fortissima che dire unite nella diversità, una vera squadra vincente. Non me ne vogliano le altre ma la Vezzali! Che bella, che grinta, che urlo di liberazione, che forza, che semplicità nei gesti, nei comportamenti, penso che sia così anche nella vita quotidiana. Vai Valentina! Oro nel fioretto, ma il fioretto non basta e nemmeno la spada. Ci  vuole una nuova mentalità. La crisi economica, questo impazzimento generale che fa salire e scendere economia finanziaria e si riflette sull’economia reale continua senza sosta. È bastata una non dichiarazione di Mario Draghi sul non acquisto da parte della BCE dei bot italiani e spagnoli per far salire lo spread: 530 per l’Italia, 580 per la Spagna. A nulla sono servite le parole di Mario Monti: i mercati non hanno capito le parole di Draghi. Siamo ritornati agli anni trenta come dice la Confcommercio. Meno consumi, meno importazioni, meno investimenti, negozi e fabbriche che chiudono, cassa integrazione alle stelle come non mai nella storia del  bel paese: la politica del rigore non paga. Una cosa è eliminare gli sprechi e fin qui nulla osta, altra cosa è tagliarsi tutto! Continuo ad essere convinto che o c’è un investimento pubblico vero e cospicuo nell’economia reale per far crescere il paese o davanti avremo il nulla. A questo va associata, a mio modesto avviso, la costruzione di una vera Banca  europea e la creazione degli stati uniti d’Europa. Rigore, rigore, rigore? Tutto ciò non basta. La bella giornalista di Sky dopo la premiazione per l’oro nel Kayak slalom K1 fa una domanda Daniele Molmenti “Vuoi dire qualche cosa agli italiani?” “Siamo grandi, siamo grandi”. Dobbiamo crederci e provare ad essere grandi nonostante tutti e tutto. Ci aspettano tempi ancor più cupi dobbiamo avere il coraggio di credere che è possibile cambiare partendo da noi dalle nostre scelte.