Carne Tremula

Quel gran genio di Almodovar fa tremare le carni. Ci sono film di Almodovar il mio regista preferito che mi riempiono non smetterei mai di vedere alcune sue pellicole. L’altra sera grazie ai bellissimi di Rete 4 ho avuto modo di riguardare per l’ennesima volta uno dei suoi capolavori: Carne Tremula. Un grande film nulla da dire. Bello, ricco, psicologico, avvincente. Come scava negli uomini e nelle donne Almodovar penso che nessuno sappia fare. Una città, Madrid, cinque personaggi cinque storie un mondo, quello spagnolo e del passaggio dagli anni bui franchisti ai giorni nostri. Dalla dittatura alla democrazia un passaggio che non cambia solo il paese ma anche gli animi. Un film Liberamente ispirato al romanzo Live Flesh di Ruth Rendell. Un insieme di generi, fra il melò e il poliziesco, secondo lo stile di Almodovar. Insomma un melodramma geometrico che svaria dalla commedia alla tragedia, dal grottesco al noir, cromaticamente dominato dal rosso, ricco d’invenzioni e recitato benissimo in particolar modo dalla nostra bella e brava Francesca Neri alias Elena una ricca e viziata donna spagnola. Cinque personaggi e una città, Madrid, che è il sesto personaggio. Film ambientato negli anni novanta. Victor è un ragazzo nato nel giorno di Natale su un autobus in una Madrid deserta. Si innamora di una ragazza Elena la nostra Francesca Neri ricca, viziata e tossica. Victor finisce ingiustamente in prigione per aver ridotto sulla sedie a rotelle con una revolverata un poliziotto, David. Ingiustamente perché in realtà a ferire il poliziotto premendo il grilletto della pistola in mano a Victor è un suo collega, Sancho, preso dalla gelosia perché David e la compagna di Sancho, Clara, hanno una storia d’amore.  Scarcerato dopo 4 anni, Victor diventa prima l’amante di Clara, moglie di Sancho, e poi di Elena, rinsavita e moglie di David. Sancho uccide Clara e si suicida. David emigra. A Natale Elena, incinta di Victor, ha le doglie. Un grande film da vedere.