Intervista all’attore Gaetano Amato apparsa oggi sul Corriere del Mezzogiorno a firma di Roberto Russo
Amato, il cattivo delle fiction: «Vendola annulli le primarie»
L’attore stabiese scrive al leader di Sel e denuncia irregolarità: «Nichi non puoi far finta di nulla, punisci chi ha fatto brogli»
NAPOLI—«No, caro Nichi Vendola, non puoi fare finta di nulla. Perché vuoi condonare le palesi irregolarità che si sono verificate durante le primarie di Sel?». Un appello che è una mozione degli affetti quello di Gaetano Amato, volto stabiese noto al grande pubblico per fiction come La Squadra, L’Ultimo padrino, Il Coraggio di Angela,ma anche interprete teatrale e scrittore. Artista poliedrico con il cuore a sinistra «più a sinistra di me c’è il vuoto». I registi gli affibbiano quasi sempre ruoli da boss o, in generale, da cattivo, colpa o merito del faccione dai lineamenti marcati. Confessa ironico: «Se mi dovessi incontrare in un vicolo buio avrei paura di me stesso». Nato e cresciuto nella vecchia Castellammare, tra l’emporio della madre e il suono della sirena dei cantieri navali, Amato porta inciso nel dna il tema della giustizia sociale, «sin da quando nel ’79 insegnavo educazione fisica a Bergamo. La Lega non esisteva ma i leghisti ante litteram sì — ricorda —, erano proprio i meridionali che lavoravano in Lombardia a trattarci peggio…». Torniamo a oggi. Simpatizzante di Sinistra e Libertà, lei scrive a Vendola che c’è puzza di bruciato sulle primarie in Campania, Puglia, Calabria e Sardegna: voti fotocopiati, altri arrivati dopo la chiusura dei seggi, percentuali che lievitano in maniera sospetta. Accuse pesanti, non trova? «Io lo invito a intervenire, a non accettare la logica di chi ha tentato di maneggiare il voto e di favorire i soliti noti, fenomeno che a livello locale si è verificato anche in Sel. Sulla mia pagina di facebook mi stanno inondando di denunce e segnalazioni. Ad esempio, in alcune sezioni campane a Portici, San Giorgio a Cremano e Procida, il partito ha ottenuto il triplo dei voti che lo stesso Vendola aveva preso alle primarie per la leadership. Voti apposti su schede fotocopiate. In altre sezioni so che molte schede sono state depositate dopo la chiusura dei seggi. Denunce ancor più precise arrivano da Eboli». E Vendola le ha risposto? «Finora no. Invece mi è arrivata qualche telefonata da esponenti del partito, mi hanno consigliato di lasciar perdere perché Nichi aveva fatto annullare le schede fotocopiate. Ma a me non basta, mi chiedo e chiedo a Vendola: ma perché non sospendi tutto? Perché lasci correre? Non è forse una sorta di amnistia nei confronti di quelli che hanno tentato di fare brogli? Per me quelle persone vanno individuate e messe fuori dal partito, è un segnale che va dato agli iscritti e ai simpatizzanti che fanno politica ogni giorno onestamente». Ma in concreto, oltre ad annullare le schede fotocopiate, cosa dovrebbe fare Vendola? «Per quanto mi riguarda dovrebbe reagire in maniera decisa, annullare le consultazioni in quei seggi — e sono tanti — dove ci sono stati brogli o tentativi di brogli. Solo così si risponde all’ansia di rinnovamento, alla voglia di onestà nella politica, alle richieste che migliaia di cittadini con il cuore a sinistra rivolgono al leader di un partito come Sel. Insomma, caro Nichi, dimostraci che il partito non si è uniformato a un andazzo che non premia le persone oneste, dacci prova concreta della diversità rispetto ai metodi del passato». Dalle sue parole traspare amarezza, forse il timore che il leader pugliese non le risponderà mai? «In effetti sono amareggiato, temo che la mia mail non verrà fatta leggere a Vendola. Del resto non sarebbe la prima volta che la politica mi delude, è già capitato in passato ». Cioè? «Nel 2010 in Campania venni candidato alle regionali con Italia dei Valori. Anche lì tante belle promesse di rinnovamento e diancora nel mio garage e, in perfetta solitudine, trasparenza. Dovetti fare tutto da solo, il partito non mi aiutò e non mi sostenne. Spesi duemila euro in manifesti che conservo raggranellai duemila voti». Deluso spesso dalla politica, ma la carriera artistica la sta premiando eccome. Lunedì prossimo parte la quarta serie della fiction «Ultimo» dove lei recita con Raoul Bova. «Certo, la notorietà è arrivata anche se io sono stato e resto un artista scomodo. E l’ho pagata, come quando ai tempi de La Squadra decisero di far morire il poliziotto che interpretavo. Il giorno dopo mi arrivò una mail da una maestra di Scampìa: adesso cosa gli dico ai miei alunni? Ecco, per me sapere che ero un modello positivo per alcuni ragazzi di Scampia è valso più di ogni premio ».
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