La terra dei fuochi non ha bisogno di slogan ma di fatti concreti
Sel fa appello a Caldoro e Pentangelo
La Regione Campania, la Provincia di Napoli e di Caserta si costituiscano parte civile nel il processo sui rifiuti tossici interrati nella discarica Schiavi che vede coinvolti il boss dei Casalesi Francesco Bidognetti e altri 21 imputati, procedimento n. 9403/01 presso il Tribunale di Napoli udienza preliminare 13 marzo, 44° Gip. Le istituzioni tutte hanno il dovere di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni direttamente nel processo penale. In una relazione di 400 pagine i pm Alessandro Milita e Alessandro D’Alessio hanno indicato come persone offese perle costituzioni di parte civile la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Ambiente, la Regione, le Province di Napoli e Caserta e il Comune di Giugliano. Unico a costituirsi è stato il Comune, attualmente commissariato per infiltrazioni malavitose. Un’inchiesta che punta a ricostruire la storia della discarica Schiavi di Giugliano. Terra dei Fuochi non è uno slogan, così come Giugliano e le tante discariche disseminate su un territorio che merita giustizia. La discarica Schiavi gestita dalla società «Novambiente srl» è un invaso nel quale secondo le accuse sarebbero stati seppelliti dal 1992 al 2006 rifiuti pericolosi e tossici oltre a tante omissioni come la mancata impermeabilizzazione, le analisi chimiche non effettuate per verificare l’eventuale contaminazione della falda acquifera, la totale assenza se non sulla carta di un serio piano di bonifica e rinaturalizzazione. Le istituzioni tutte hanno il diritto dovere di costituirsi parte civile nel processo, c’è tempo fino al 13 marzo. Questo silenzio assordante inquina ancor più un territorio già di per se inquinato.
Tonino Scala direzione regionale Sel Campania dip. Legalità
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