“I disonorevoli”. Al Caffè Letterario lezione di Animafia sociale
Sabato 19 Novembre 2011 ore 9:47
Il connubio tra politica e camorra al centro del nuovo libro di Tonino Scala (nella foto), presentato ieri sera al Caffè Letterario Nuovevoci di Torre Annunziata. L´ex presidente della Commissione Anticamorra della Regione Campania conferma il suo attivismo nella lotta alle mafie, sviscerando il perverso connubbio tra la politica ed il malaffare dagli anni ´80 ad oggi. “I Disonorevoli. Politica e camorra: matrimonio all´italiana” (Il quaderno edizioni), traccia minuziosamente lo sconfortante quadro di decenni di commistioni tra chi avrebbe dovuto rappresentare gli interessi della popolazione e chi ha distrutto il territorio spargendo sangue e inquinando l´ambiente. L´opera è dedicata ad Angello Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica ucciso barbaramente da spietati sicari dellla camorra per il suo impegno contro la malavita. “I protagonisti di questo libro – ha affermato Scala – sono i disonorevoli. Fortunatamente, però, c´è anche chi intendeva la politica nella sua accezione più pura, come servizio alla comunità. Tra questi, l´onorevole figura di Angelo Vassallo. Purtroppo – sha spiegato Scala – la situazione attuale in Campania e in Italia è frutto di anni ed anni di connivenze tra il potere e le Mafie. Senza la politica, la malavita non potrebbe prosperare”. All´incontro hanno partecipato anche l´ex magistrato e deputato torrese Michele Del Gaudio, il cantautore Ignazio Scassillo, autore del brano “Il camorrista”, e Valeria Sannino, che ha letto alcune pagine del libro di Scala. “L´anticamorra non è morte o eroismo – ha sottolineato Del Gaudio -. L´antimafia sociale è un impegno gioioso, quotidiano, che mi rende felice. Per combattere il malaffare basta che ciascuno di noi faccia il proprio dovere ogni giorno. Proprio come Giancarlo Siani amava fare il giornalista. Lui non è stato un eroe. Era semplicemente un giovane che svolgeva con passione il suo lavoro. Negli anni – ha proseguito l´ex giudice – abbiamo assistito ad un mutamento degli schemi. Prima, c´era il politico mafioso, che aveva rapporti con personaggi loschi. Oggi, invece, il mafioso diventa politico. E così ci ritroviamo ad avere mafiosi che sono politici, imprenditori, giudici, avvocati. Il nostro impegno – ha concluso Del Gaudio – deve essere rivolto all´azione quotidiana, di contrasto alle logiche perverse del malaffare, in memoria di tutti coloro che hanno perso la vita per contrastare la camorra”.
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