LA SVOLTA POST-DEMOCRATICA

di Sabato Danzilli

Diceva Fichte, ed io stupidamente diventai idealista leggendolo, che la vita umana è un conato verso la perfezione, un miglioramento costante. Personalmente ho sentito sempre questa esigenza di cultura, per migliorarmi ed anche come legittimazione, in parte.
Ora si è ribaltato il concetto. In una logica assurda ora chi è più ignorante è meglio,  l’insipiente come stato naturale di un uomo comune e per questo schietto e onesto, mentre l’aver studiato viene visto come un distacco da questo stato di natura. Ed è la corsa a chi è più grezzo, più ignorante, più becero.
La spettacolarizzazione della politica ovviamente ha contribuito molto: vuoi mettere un Berlinguer che illustra il compromesso storico su Rinascita o Craxi che scrive un articoli sull’abbandono del marxismo da parte del PSI con le split screen di Renzi? O la pacatezza di Moro con le urla grilline? Aristotele diceva che le forme di governo col tempo degradano e ormai siamo passati dalla democrazia alla demagogia, o se preferite alla post-democrazia studiata da Crouch.

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