Bobo

di Emilio Vittozzi

Sergio Staino è nato a Piancastagnaio (Siena) nel 1940. Laureato in architettura, inizia a lavorare nel mondo dei fumetti grazie al personaggio che lo ha reso famoso, Bobo.

Bobo, un omaccione calvo con barba ed occhiali alla Gramsci, comunista tutto-di-un-pezzo, una moglie americana, Bibi, due figli contestatori, Ilaria e Michele, un’amicizia duratura con “Molotov”.

L’esordio ufficiale del celebre sessantottino avviene sulle pagine di “Linus” nel 1979, mentre anche su “Il Messaggero” e “l’Unità” Staino incomincia ad… imperare.

Nel 1986 fonda il settimanale satirico “Tango”, senza evitare televisione, teatro e cinema, continuando a realizzare vari libri.

In questo corposo libro, Bobo ripercorre cent’anni fra il 1904 e il 2004, incontrando, fra gli altri, Turati, Gramsci, Togliatti, Berlinguer, Natta, Occhetto, D’Alema, Veltroni, Fassino, veri e propri totem del PCI-PDS-PD…

Un’appassionata ed esilarante corsa sui binari della storia italiana (ma non solo) vista dalla parte di chi, come Bobo, riesce sempre a perdere il… treno.

E’ molto umano vedere Bobo, spirito ribelle e democratico, tremare, sudare e tormentarsi per lo stress, per le difficoltà di conciliare se stesso con il mondo intero. Quando c’è qualcosa di nuovo, Bobo ha appena finito di digerire la trasformazione precedente, ormai vecchia e superata… Il confronto con Bibi, Ilaria e Michele non può che essere motivo di grandi turbamenti evolutivi.

Francesco Guccini, la polizia fascista, Bordiga, Terracini, Bossi, Bondi, Fini, Gasparri, Castelli, Gianni Baget Bozzo, Ferrara, Paolo Conte, i pastori sardi, i manovali extracomunitari, Craxi, Berlusconi, Rosa Russo Jervolino, Mussi, Ciampi, Cofferati appaiono anche loro nelle coloratissime trecentottanta pagine…

Un libro di fumetti che affonda le sue radici nella storia quotidiana di un uomo comune, con problemi di vista, di capelli e di peso, che si legge con vero piacere, con un sorriso sulle labbra, che di questi tormentati tempi non è cosa da poco, anzi…