Per vari anni (una decina, anno in più, anno in meno…) ho fatto parte della “Commissione Presepi” dell’Ufficio Terza Età della Curia di Napoli diretto dal compianto Monsignor Giacomo Pinelli. Per anni ho girato per Chiese, Parrocchie, Case di Cura, Case di Riposo per “giudicare” opere presepiali iscritte all’annuale concorso provinciale.Per anni sono stato “accolto” da presepisti, più o meno valenti, che rispondevano, con orgoglio o con pudore, alle mie domande di curiosità, poste per meglio “comprendere” l’intera opera.Per anni ho dialogato con giovani e meno giovani sull’importanza di trasmettere la “tradizione del presepe”. E pensare che non tutti sanno che l’origine del presepe risale al 24 Dicembre 1223 ad opera di San Francesco d’Assisi, a Greccio…Non intendo, qui, rimarcare che la zona più bella, più affascinante, più accogliente di Napoli è, senza alcun dubbio, la zona dei Decumani, ovverossia Via San Gregorio Armeno e circondario, “patria” del presepe napoletano…Il presepe è la rappresentazione della nascita del Signore, ricca di simboli, alcuni dei quali provengono direttamente dal racconto evangelico di Luca (la mangiatoia, l’adorazione dei pastori, la presenza di angeli in cielo).Ed, allora, com’è possibile inserire, fra San Giuseppe, la Madonna, il bue, l’asinello, Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, i Power Rangers, Ufo Robot, il Generale Custer, Toro Seduto, i carri armati, la jeep, Belen, Troisi, Hyguain, Pino Daniele e/o Luca de Filippo. Il presepe è un’opera che si sviluppa giorno per giorno, pezzo dopo pezzo: ‘a grotta, ‘e muntagnelle, ‘e ccase, ‘e funtanelle e, poi, la Sacra Famiglia, gli Angeli, ‘e zampognare, i Re Magi, Ciccibacco, ‘e pezzente, ‘a lavannara.
Il Natale è la festa più amata perché parla al cuore degli uomini…
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