Un corteo per dire “No alla criminalità organizzata!” si è svolto sabato 5 dicembre 2015 a Napoli. Un corteo che, inutile nasconderlo o cercar di negare, è un corteo “stanco” nonostante un buon successo di partecipazione. Forse non si crede più a queste manifestazioni; forse anche questo è un aspetto dell’antipolitica tanto in auge ora, del distacco esistente fra Paese legale e Paese reale.
“Un popolo in cammino” è lo slogan scelto per quest’iniziativa partita da Piazza Dante verso le 11 di un mattino assai solare per il periodo invernale.
“Cento passi” dei Modena City Ramblers è la colonna sonora cantata e ballata dai più giovani.
Fra i primi a sfilare coloro che reggevano il significativo striscione “Verità e giustizia per Genny e per tutte le vittime innocenti”: ovviamente si parla di Genny Cesarano, la cui morte tanta indignazione e rabbia ha suscitato in città. Unitamente alle drammatiche morti di Gelsomina Verde, Lino Romano, Luigi Galletta, tanto per citare solo le vittime più famose. E’ significativo che alla testa del corteo ci fosse questo striscione, visto che lo stesso è stato costruito dal “basso”, in cui non si sventolavano né bandiere di partito, né di sindacato…
Poi a sfilare gli studenti dell’Istituto D’Este, l’Associazione Onlus “Tutti a scuola”, la FIOM, gli studenti di Acerra, l’Unione degli Universitari, i Precari Bros, i giovani dell’impegno missionario, il Collettivo “Je so pazz”, la Chiesa Evangelica Valdese, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, il Movimento “Scampia libera”, il Coordinamento Campano di Libera, l’Associazione Onlus “Liberi di volare”, il Comitato “Risvegli” di San Pietro a Patierno.
Tanti giovani con la t-shirt di Genny Cesarano; la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi, con l’Associazione Onlus “Ciro vive”; i sacerdoti delle chiese dei quartieri popolari di Napoli (in primis quelli del Quartiere Sanità).
Lo slogan “Camorrista pezzo di merda” è uno dei più frequenti; i giovani sono i più vivaci del corteo che ha una caratteristica: la varietà dei partecipanti che hanno sfilato… Ex sessantottini, sacerdoti, anarcoidi, suore, studenti, insegnanti, disoccupati, non violenti, ex detenuti, casalinghe ed altro ancora…
Diritto allo studio, lavoro dignitoso, sicurezza generale, servizi sociali erano i temi affrontati dai partecipanti dinnanzi ai microfoni dei mass media presenti in numero assai rilevante.
Troppo spesso la camorra viene vista come l’alternativa alle carenze di questo stato ma non è così, anzi: la camorra frena ogni miglioramento della società! La strada principale auspicata dai manifestanti è l’alleanza dal “basso”, dei cittadini, delle esperienze, dei movimenti, dei comitati di quartiere, delle lotte.-
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