CON DARIO, SENZA SE E SENZA MA…

di Emilio Vittozzi
A poche ore dall’intervento chirurgico riparatore, ho fatto visita a Dario Bernardo, ricoverato all’Ospedale dei Pellegrini di Napoli al Reparto Otorinolaringoiatra.
Dario ha subito la cieca, inumana, ingiustificabile violenza dei tifosi del Legia Varsavia (gemellati con la Juve) mercoledì 9 dicembre, il giorno prima (!) dell’incontro Napoli-Legia Varsavia.
Dario era in auto, con tre amici, al Corso Arnaldo Lucci a Napoli, verso l’una di notte, dopo essere andato a giocare una partita di calcetto: si è trovato nel mezzo degli incidenti fra le Forze dell’Ordine e i supporters polacchi, a cui sono stati sequestrati paradenti, guanti da kick boxing, spray urticanti, mazze di ferro, fumogeni, coltelli, passamontagna, martelletti frangivetri. L’auto di Dario prima è stata fatto oggetto di un fitto lancio di bottiglie vuote, poi è stata circondata da una dozzina di energumeni, infine è stata incendiata da un razzo sparato all’interno della stessa. Mentre gli occupanti uscivano in tutta fretta sono stati massacrati senza pietà: è andata peggio a Dario a cui è stato rotto il setto nasale! (il video dell’incendio è su www.ilmattino.it)
Come Interista, come Uomo di Pace, come Padre-Nonno-Zio, ho portato la mia più sincera Solidarietà a Dario, vittima di chi spaccia la violenza come tifo…
Al termine della “doverosa” visita (secondo il mio credo), mi son posto una quadrupla domanda:
1) Chi paga il dolore di Dario?
2) Chi paga tutto il pit-stop di Dario (che non può uscire, andare all’Università, ecc. ecc…)?
3) Chi paga l’auto bruciata a Dario?
4) Quanto tempo resteranno in carcere ‘sti bastardi di tifosi del Legia Varsavia?
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