A CASTELLAMMARE COME A NAPOLI UN QUADRO MORTIFICANTE. IL MERCATO DEL VOTO UN PROBLEMA NAZIONALE

Le immagini di La7 confermano ciò che avevamo detto più volte in campagna elettorale: a Castellammare di Stabia era evidente che fosse in atto una massiccia compravendita di voti e con i parlamentari di SEL-Sinistra Italiana e con il nostro candidato Sindaco Salvatore Vozza abbiamo segnalato al Prefetto e alle forze dell’ordine il forte rischio di inquinamento del voto”.

Lo ha detto il coordinatore regionale di SEL, Tonino Scala, in riferimento al servizio mandato in onda dalla trasmissione Tagadà con un’intervista che apre uno squarcio inquietante sul voto di domenica scorsa nella città stabiese.

“Il racconto del mio concittadino a La7 conferma una realtà drammatica che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, sopratutto al Sud: il voto non è più un’affermazione di libertà, ma un prodotto che si può scambiare anche solo con un buono-pasto. Una situazione confermata anche dalle indagini che ieri hanno portato a perquisizioni nelle case di due candidate del PD a Napoli, con un’accusa politicamente aggravata dall’aver utilizzato per fini propri uno strumento come Garanzia Giovani, e che mostrano realtà in cui la politica ha abdicato al proprio ruolo ed è diventata elemento corruttore, mentre i cittadini sono pronti a svendere la propria dignità per pochi euro”.

“Questa situazione mortificante non riguarda solo Castellammare o unicamente la Campania, ma è piuttosto un fenomeno deflagrante nell’intero Sud e da tempo presente anche in realtà del centro-nord. Per questo credo che la politica nazionale, a partire dal Governo, si dovrebbe occupare con ben altra attenzioni e preoccupazione di questi fenomeni. Per Castellammare, chiedo al Prefetto e alle forze dell’ordine di mettere in campo ogni strumento di controllo e ai due candidati presenti al ballottaggio di restituire dignità al voto e di fare che fra dieci giorni non si ripeta ai seggi questo osceno mercato delle schede”.

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