Era il 1989 anno di formazione, anno di testosterone, anno di voglio cambiare il mondo: ammen! Avevo quindici anni e quindicimila cose nella testa. Il mondo andava per i fatti suoi, l’Inter vinceva lo scudetto. Era l’anno di Liberi liberi di un Vasco che riempiva la mia adolescenza, la mia esistenza. Erano trascorsi duecento anni dalla rivoluzione francese, il mio Pci alle europee aveva sfiorato il ventotto per cento, Khomeini condannava a morte lo scrittore Salman Rushdie, autore de “I versi satanici”. Cadeva il governo De Mita, nasceva l’ottavo se non erro governo Andreotti, il mondo non sapeva, ma aspettava la bolognina e la caduta del muro: per anni ho sognato di ricostruirlo quel muro! Estate che era iniziata il 17 maggio a Stoccarda con un tre a tre e una coppa da alzare nel cielo blu sopra Stoccarda. Estate calda, estate trascorsa sulle scale della parrocchia ad aspettare il nuovo giorno. Estate da intellettuali di periferia: hai visto a quella…e quante è! Estate di ci fosse stato un motivo per stare qui, estate su un Master Atala alla ricerca di te stesso e pure di qualche pullanchella. Chi ero, chi sono? Una ricerca che continua. Estate dei cornetti a mezzanotte, dei primi baci, delle prime pene d’amore. Si chiamava Giovanna, sì, ma anche Sabrina e… anche Emilia. Estate di Maradona ma torna non torna…tornerà! Intanto a Venezia I Pink Floyd, orfani di Roger Waters, suonavono a Piazza San Marco. Quel concerto lo vidi a Cava De’ Tirreni qualche mese prima, fu un regalo di Enrico, il comandante dei vigili urbani della città salernitana: chissà se in paradiso ascolta ancora la musica e se pensa ancora che la voce di un bravo attore debba uscire dal basso ventre: ja parla che palle Tonì! Estate calda, estate di materie da recuperare: latino e matematica. Estate di Sessa Aurunca, campi scuola ed escursioni a Terracina, Scauri e Gaeta. Sabbia gialla, color oro: era la prima volta che la vedevo! Estate dei pruriti e dei panini con salsiccia, patate fritte e maionese alle quattro di notte con mamma ad aspettare con la mazza in mano. Estate degli sguardi, estate che ti guardi? Estate di lavori saltuari in pizzeria, di lampade portate ai matrimoni, di animazione a go go. Estate africana in provincia di Caserta, Estate di Jerry Maslo: amen. Estate aspettando Maradona, estate che aspettava il venerdì nero di Wall Street io aspettavo un juke boxe, un gettone, una canzone e due occhioni color nocciola che mi imbamolarono un pomeriggio su una spiaggia assolata di Gaeta. Occhioni che in questo pomeriggio estivo, di un 2016 difficile per me e per il mondo, ritornano come inno alla vita, mentre mi moglie lavora al PC, mio figlio Giuseppe guarda un telefilm, Giovanni il mio primo genito soffre per un amore argentino, un tradimento estivo per una “Signora” e la piccola Sophie nella cuccia ti guarda assorta nella sua innocenza canina: C’è folla tutte le sere nei cinema di Bagnoli…
* …Ripreso da me ed ampliato su http://www.interclubpenisolasorrentina.eu sotto il titolo “Ricordi di Emilio Vittozzi sulla vita sociale degli Inter Club Campani”, in quanto focalizza il 1989 in maniera ampia, articolata, gioiosa, avvincente, quasi musicale…