PARLARE DI PACE A… 60 ANNI

Mercoledì 31 gennaio 2018 – ore 6,00 – fuochi d’artificio rompono il silenzio della notte: si spara perché è la festa del Santo Patrono della Città di Portici, San Ciro. Mi alzo perché già so che non riprenderò sonno. Vado in cucina a prepararmi il primo caffè della giornata, il più importante: quello del risveglio mattutino.

In un angolo del tavolo c’è una copia de “la Repubblica” del giorno prima. E la mente inizia a viaggiare… Martedì 13 febbraio compio 60 anni.

Come sempre mi capita in queste occasioni, ma anche a Natale, a Pasqua, a Sant’Emilio, mi soffermo, ad inizio di giornata, a riflettere su di me e sulla mia vita.

Non sono uno scrittore, né un giornalista anche se sono più di 45 anni che esterno le mie emozioni, i miei sentimenti, il mio “essere” su carta o dinnanzi ad un microfono. Fra le tante iniziative che ho intrapreso, forse, quella che mi ha dato più soddisfazioni è stata quella di aver scritto un libro, “Quella sporca dozzina”, con il mio fraterno amico Tonino Scala, che parla di Pace e il cui ricavato va alle Vittime innocenti della camorra! Finora sono state ben 20 le “presentazioni”, tutte riuscite, dovunque siano state organizzate: Portici, San Giorgio a Cremano, Napoli, Castellammare di Stabia, Pascarola, Casoria, Boscoreale, Scafati, Poggiomarino, Caserta, Sarno, Giugliano…

Il libro, nonostante la data di uscita (gennaio 2012), è sempre di attualità perché il tema “Pace” è di quelli sentiti: di Pace si sente sempre il bisogno…

Parlarne con bambini di Scuola Elementare o con studenti di Media Superiore, con anziani o ad un pubblico eterogeneo per età, è cosa buona e giusta, eccitante come poche: sapere che, per due ore pomeridiane, si è stati preferiti a Barbara d’Urso, a Maria de Filippi o Cristina Parodi (tanto per citare solo tre “pezzi grossi” della televisione) è cosa assai gratificante, che fa bene al cuore…

Anche al cuore di un (quasi) sessantenne con tanto di impianto di defibrillatore automatico biventricolare, dopo una frattura del capitello radiale destro, una triplice frattura malleolare destra, un infarto e un edema polmonare….

Che si canti “Imagine”, “We shall overcome”, “Dio è morto”, “Auschwitz”, “Il mio nome è mai più” dal vivo o le si ascolti da un dvd è quasi una “liberazione”, un “mantra”; ascoltare bambini (che hanno letto il libro in precedenza) che spiegano ad altri bambini e ai rispettivi genitori chi sia stato Aldo Capitini (ideatore della Marcia della Pace Perugia-Assisi) o don Tonino Bello (presenti nel libro con Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Martin Luther King, Antonino Caponnetto, Oscar Romero, Helder Camara, Giorgio La Pira, Peppe Diana, John Lennon ed Alex Zanotelli) è come una lezione di “educazione civica”, una sorta di “coltivazione della memoria storica”.

Nel frattempo, in attesa di altre entusiasmanti “presentazioni” con Tonino Scala, continuerò a leggere “la Repubblica”, “il Manifesto”, “la Gazzetta dello Sport”, ad ascoltare Lucio Battisti, Pino Daniele, Pierangelo Bertoli, i “Nomadi”, a tifare Inter, a votare realmente a Sinistra (“Liberi e Uguali” di Pietro Grasso)…

EMILIO VITTOZZI

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