Questa mattina il sole si è alzato presto. Non ce la faceva proprio a dormire. Aveva voglia di mostrare il suo colore. Che strano! L’azzurro del cielo oggi si confonde con il sole che è dello stesso colore. La città è già in piedi, così come i passerotti che cinguettano un motivetto strano: sarò con te e tu non devi mollare… son stati loro a svegliarmi! La strada è già pulita, è stato uno spazzino allegro che fischiettando lo stesso motivetto dei passerotti, ha passato la ramazza. Son sveglio… e chi ha dormito. No, non è stato il pane con broccoli e salsiccia di zia Mena e nemmeno la torta a nutella di mio fratello cugino Giuseppe. La crostata di tua moglie? Noooo, era delicatissima. Non ho dormito perché non volevo dormire. Non ho dormito perché non dovevo dormire. Ho guardato il soffitto tutta la notte, avevo il cuore tronfio di non so bene cosa. È stato bello, è stato bello tutto. È stato bello il mattino, quello di ieri dico, camminavo per strada con un motivetto nella testa. Lavoravo al Pc e lo stesso motivetto mi faceva compagnia. Anche lo sciacquone che di solito ha un rumore assordante suonava lo stesso motivetto che mi piace tanto. L’ho vista a casa di Zia Mena, lo avrete capito, volevo farmi coccolare da un panino caldo con salsiccia e friarielli. L’abbiam vista tutti insieme, ci siamo riuniti nella curva divano così come si fa a Natale, a Capodanno, alle feste comandate. L’atmosfera era goliardica e tesa poi… È succieso…e mo’ che faccio! Ho pensato, non sono preparato. Piango rido, noooo …nun ‘o saccio. I miei figli, come facevo io da ragazzo, insieme ai miei nipoti sono scesi. Per festeggiare? No, per andare sotto casa del mitico Vicienzo ‘o juventino. Un brav’uomo simpatico, perbene che in un mondo quartiere biancoazzurro, ha fatto una scelta coraggiosa: essere non colorato. Li ha accolti con la mazza, ma scherzava, vabbuò, non troppo, ma è bello così, purtroppo non succede sempre. Dalle nostre parti anche quando vinci, rischi di perdere a tavolino e non parlo di partite di pallone, ma di altre partite, più importanti. Mi affaccio al balcone, vedo volti sereni, auto pulite che non camminano, ballano. Gente che saluta, gente che gongola, gente che è felice. La mia Sophie la cagnetta che vive con me, mi guarda. Nera nera come ogni giorno, ma oggi somiglia ad una leonessa venuta dal Senegal. Chielle ‘o fatte è state niro, niro nire comm’a cche! E va bene così, ogni tanto è bello pensare di poter vincere qualcosa in una vita in terza classe che continua a navigare senza colpo ferire per inerzia. Prendo il caffè, è nero, nero come quel leone afronapoletano che mi ha regalato una gioia. Lo bevo tutto d’un sorso. Il sole bacia non solo i belli, ma quelli che hanno la gioia e i sogni nel cuore. Stamattina fatevi baciare, il sole non è sempre clemente con noi. Sarò con te e tu non devi mollare abbiamo un sogno nel cuore…ohohoho
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