No al rapporto tra politica e camorra!
Questo è il tema trattato nell’incontro organizzato venerdì scorso dalla sezione di Sinistra Ecologia Libertà di Torre del Greco presso la sede di via Salvator Noto. Un tema forte che ha suscitato grande interesse tra il folto pubblico intervenuto all’iniziativa.
Ha introdotto il dibattito Antonio Boschetti che ha affermato. “Abbiamo concepito quest’incontro come presentazione del libro di Tonino Scala per evidenziare i pericolosi legami che ci possono essere tra la politica e la camorra anche nella nostra città”. Il coordinatore cittadino di SEL ha ricordato, tra l’altro, che Torre anche in passato è stato teatro di vicende tragiche legate al rapporto tra camorra e politica come il tentato omicidio del consigliere comunale di sinistra Eugenio Torrese o il caso Cirillo e che ” spesso gli appalti sono vinti da imprese sospette o vicine alla camorra: dobbiamo sensibilizzare la città facendogli aprire gli occhi ed è per questo che prepareremo un dossier sull’amministrazione attuale e cercheremo di fare un codice etico che veda prima di tutto l’esclusione dal centro sinistra di persone che sono state implicate nell’amministrazione Borriello e di tutti quelli che hanno problemi con la giustizia”.
Gli fa eco l’avvocato Ivan Severino che ricorda come “in passato la camorra dava i voti alla politica, ora ci troviamo in Campania di fronte a politici che spesso sono imprenditori e camorristi . Bisogna fare una politica mirata volta all’eliminazione di questioni quali le estorsioni, prendendo esempio dal caso del Comune di Ercolano che, attraverso sgravi fiscali per le imprese che denunciano il fenomeno del racket, hanno abbattuto questa piaga sociale; oppure, battere ancora di più su temi quali lo snellimento delle procedure legate al sequestro e confisca dei beni dei camorristi”.
Nel suo intervento Tonino Scala spiega gli argomenti principali del suo libro”Disonorevoli. Politica e camorra:un matrimonio all’italiana”, evidenziando soprattutto il cambiamento che c’è stato nell’organizzazione della camorra che, a partire dal 1980, si è concentrata sugli appalti grazie all’aiuto anche di politici ed il ruolo attuale di importanti esponenti del PDL campano come Cosentino e Cesaro, quest’ultimo conosciuto anche come “Giggino a’ purpetta”. E poi ha continuato cercando di chiarire la sua posizione su Torre del Greco che, a suo parere, non deve essere sottovalutata e considerata meno inquietante di altre realtà ad alto inquinamento camorristico in quanto la città è in una fase avanzata di corruzione: “Basta pensare ai casi dell’arresto dei vigili urbani e di consiglieri di maggioranza, all’indagine che riguarda il sindaco ed alla vicenda che ha coinvolto l’assessore Sofia Flauto”.
Infine, è intervenuto il segretario regionale di SEL Arturo Scotto che ha sottolineato la necessità di “ripartire per cercare di dare una svolta a questa congiuntura negativa che attanaglia il Paese, dando un taglio a politiche restrittive e mettere il Paese di nuovo in una fase di crescita per evitare che i giovani siano penalizzati e per fare questo abbiamo bisogno al Sud di amministrazioni trasparenti che gestiscano correttamente le risorse sempre più scarse “. Si aggancia,poi, al discorso di Tonino Scala sottolineando che “SEL aspetta risposte dal Sindaco Borriello su questioni del tipo: Perchè ha nominato l’assessore Sofia Flauto che in passato non aveva mai avuto rapporti con Torre del Greco e che notoriamente era coniugata con una persona a capo di un’impresa colpita da interdittiva antimafia? Su consiglio di chi è stata presa questa decisione? Perché si davano appalti ad un consorzio di imprese di assistenza sociale guidato dal marito di quest’assessore?”. Per avere risposte a queste e altre domande Scotto ha concluso ricordando che i segretari regionali e provinciali del centro sinistra hanno chiesto anche l’intervento del Prefetto di Napoli.
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