Da oltre 15 anni è dipendente della Ditta di pulizia “Florida 2000” (molto spesso in servizio presso la Stazione di Portici-Bellavista), sposato con Veronica da circa un anno, incontro Francesco Accardo nel suo laboratorio di Via Nazionale 148 a Torre del Greco.
Francè, come ti sei scoperto “presepista”?
Più che parlare di una scoperta, direi che, a mio modesto avviso, “presepisti” si nasce…
Come nasce una tua opera presepiale?
Tutti noi abbiamo delle attitudini ben specifiche: la mia è quella di creare presepi e, soprattutto, modellare pastori. Le mie opere nascono, esclusivamente, dall’ispirazione dei presepi del Settecento Napoletano.
Natale in “Casa Accardo” è come… “Natale in Casa Cupiello”?
Non mi sento di paragonare il “Natale in Casa Accardo” con quello di “Casa Cupiello” ma per la mia famiglia, sicuramente, è una festa molto sentita!
Cos’è importante per te in un presepe?
La cosa importante per me in un presepe è, ovviamente, la Natività e, successivamente, assicurarsi che abbia un buon impatto scenografico.
Quando termini un’opera, quali sono le tue sensazioni?
Quando termino un’opera le mie sensazioni sono quello dello stare bene, essere felici, specie quando un lavoro viene bene…
Tua moglie condivide con te il tuo hobby o lo… sopporta?
Ho tentato di far avvicinare mia moglie a questa mia passione ma non ci sono riuscito: lei ha pazienza per altre cose, non per i presepi… (Alzando le mani al cielo in segno di rassegnazione)
Cosa dicono i tuoi colleghi di lavoro delle tue opere?
Ricevo spesso molti complimenti, anche da colleghi.
La verità: è più gratificante vendere un’opera o vederla esposta per tante persone?
Esporre un’opera è molto gratificante, indubbiamente, ma, ogni tanto, vendere “qualcosina” non guasta, no? (Ridendo di gusto)
Hai 36 anni: credi che i giovani di oggi, come te, siano più attratti dalle luci dell’albero o dalla “magia” del presepe?
Ad oggi ti dico che, nonostante tutto, il presepe mantiene ancora il suo fascino: spero che, col tempo, queste nuove generazioni non abbandonano del tutto questa tradizione e che mantengano ancora viva quest’arte che si tramanda da secoli!
Vogliamo riportare il tuo numero di telefono per contattarti per una visita al tuo laboratorio e, perchè no? per un acquisto di una tua opera?
Certo, Emilio, con vero piacere (con un sorriso un pochino imbarazzato): Francesco Accardo – 366/8139850 –
EMILIO VITTOZZI
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