La mia maestra non c’è più.
La maestra Giardini la bella e buona maestra Giardini non c’è più.
È andata via nel peggiore dei modi, senza la vicinanza dei suoi cari in questi giorni tristi e cupi.
Ad Aldo, suo figlio che ho visto crescere, il mio abbraccio più sincero. Hai avuto una grande mamma, sappilo. Porta con orgoglio il suo ricordo, non solo perché era tua mamma.
La mia cara maestra mi voleva bene, tanto bene, un mondo di bene.
Lo so, per lei sono sempre stato speciale, non me lo dava a vedere alle elementari, ma ho sempre saputo che per me nutriva qualcosa che andava oltre il rapporto maestra alunno.
Appena uscito dalla scuola quell’amore, sì perché era amore, sono un uomo fortunato, sono stato circondato da tanti amore che mi hanno inondato in modo bello e violento, diventò chiaro, lampante. Me lo ha dimostrato in tutti i modo non solo durante quegli anni, ma in tutti quelli successivi. Chiedeva a chiunque incontrasse per strada, nei negozi di me. Quando mi incontrava con quel suo piglio dolce e autorevole mi diceva mi raccomando… quel mi raccomando significava tante cose. I suoi occhi brillavano di luce nel vedermi abbracciarmi e mettermi anche a quarant’anni una mano tra i capelli come alle elementari. La mia maestra non è speciale ora che è andata via, lo è sempre stata e non solo per me.
Ricordo ancora il suo pianto alla festicciola di fine anno in quinta elementare, ricordo le lacrime, le sue lacrime come se fosse ieri. Stesse lacrime che riflettono nei miei occhi lucidi a questa triste notizia. Per salutarla, eravamo in quinta dovevamo andare alle medie e lasciare la scuola e lei, imparammo e cantammo una canzoncina che faceva così…Addio signor maestro addio ricorda quando te ne andrai… un canto che raccontava di un maestro che doveva andare in pensione era il suo ultimo giorno di scuola. Non l’ho mai dimenticata e nemmeno mai cantata, non ne ho sentito l’esigenza in più di 36 anni. Oggi, alla notizia mi è ritornata in mete e l’ho mutuata a modo mio, cantandola e piangendo nell’incredulità familiare mentre preparavo una torna alle mele ai miei figli: addio cara maestra addio ricorda quando te ne andrai che ti vogliamo bene sai e non ti scorderemo mai, nei cuori è scritto che nessuno è buono come te perché non c’è stato l’oblio addio cara maestra addio.
Non so se le parole fossero queste ma va bene così, le parole non sono di chi le ha scritte, ma di chi le usa e oggi ho voluto usarle così.
Ciao Maestra Giardini ti ho voluto bene e grazie di tutto, proprio di tutto.
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