VERSO LA COSTRUZIONE DI UNA “CASA DELLA SINISTRA”…

di Emilio Vittozzi

Il filobus 254 Portici-Napoli è quasi vuoto. Guardo fuori dal finestrino semi-opaco la città dove vivo da un bel po’ di anni. All’improvviso sento uno stentoreo “Uè, Emì…” che mi scuote dal torpore in cui sono dalla partenza del mezzo.
E’ MICHELE VANACORE, un Compagno di Portici, che la vita quotidiana e diverse scelte politiche ci hanno divisi, ma la stima e l’affetto resistono per vari motivi:
1) anni fa Michele mi presentò TONINO SCALA per farmi presentare “Quaquaraquà” a “Villa Savonarola”, ennesima fatica letteraria del nostro amico stabiese;
2) Michele è Interista, come me;
3) non è assolutamente avaro;
4) insieme abbiamo affisso manifesti e distribuito volantini in tutta Portici.
Nel tragitto Portici-Napoli Michele mi mette a corrente di una sua iniziativa social-culturale che vuole organizzare appena possibile: un convegno su Nilde Iotti.
Credo che mai scelta sia più azzeccata pur se non sottovaluto l’opera politica di Tina Anselmi, Lina Merlin, Rita Montagnana, Emma Bonino, Rosa Russo Iervolino, Rosy Bindi…
E, conseguenzialmente, la chiacchierata con Michele mi procura uno scoppio di ricordi.
Mi vengono in mente le varie edizioni della Festa di Liberazione organizzate dal Circolo “Enrico Berlinguer” di Portici, prima di Rifondazione Comunista e poi di Sinistra Ecologia Libertà: quando, cioè, il caro ed indimenticato ENZO ARCIELLO, Assessore alla Cultura del Comune, sentenziò “Basta con i “presentatori professionisti”: d’ora in poi tutto verrà presentato da Emilio Vittozzi!”… Affermazione avallata da GIOVANNI RENELLA e Michele, in primis.
Mi sono venute in mente le cuoche (Silvia, Anna, Pina, Dora, Assunta), la cameriera (Monica), la cassiera (Cira), la libraria (Adele), le assistenti al palco (Monica e Cira), gli allestitori (Ciretta, Mina, Michele, Ciro, Paolo, Giovanni, Gennaro)…
Io avevo l’onere, l’onore e il piacere di condurre tutte le serate, quelle politiche e quelle musicali, conscio di non volermi arrendere, credendo ancora nella costruzione di una grande forza progressista non-violenta piena di tutti i Movimenti a Sinistra di un Pd sempre più immobile, sempre più “centrista”!
Sono di Sinistra perché, nonostante un infarto mi abbia lavorativamente “declassato”, non posso non guardare indietro e vedere disoccupati, sottoccupati, “cassintegrati”, “in mobilità”, precari, “sfruttati”, in condizioni economiche peggiori delle mie.
Sono di Sinistra perché il mio impegno di Cattolico di ispirazione Salesiana è per una vera società a dimensione d’uomo, dove i giovani non siano considerati “rompiscatole”, gli anziani non siano paragonabili a “pesi inutili”, le Donne e i “diversi” degli “oggetti” per soddisfare desideri sessuali più o meno “nascosti”.
Sono di Sinistra perché la disperazione di un contadino, la frustrazione di un operaio, lo sbigottimento di un malato, la solitudine di un anziano sono (anche) mie.
Sono di Sinistra perché non credo, come affermano i centro-destrorsi che con la mafia si debba convivere: la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta vanno combattute e sconfitte, senza se e senza ma.
La mafia, come affermava Peppino Impastato (a cui io e Tonino abbiamo dedicato il nostro libro “Quella sporca dozzina”!), ma anche la camorra e la ‘ndrangheta, è una montagna di merda!!!
Grazie, Michè, perché con un’informale, amichevole, affettuosa chiacchierata hai suscitato in me sensazioni e sentimenti, radicati nel cuore e nell’anima!

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