Addio compagno Peppe, ti ho voluto bene

Il 22 dicembre del 2019, meno di un anno fa, officiai i suoi 50 anni di matrimonio. Fu un bel giorno.
Il fatto che avesse chiesto a me di farlo, mi inorgoglí non poco.
Non sono mai stato, politicamente dico, con lui, ma gli ho sempre voluto un mondo di bene. È stato uno zio saggio, un amico, soprattutto un compagno, un punto di riferimento per tante generazioni: il salone di casa sua è stato il confessionale di tanti di noi cresciuti nella sede del PCI di c.so Vittorio Emanuele.
Non era il papà di Carmen, no era il compagno da rispettare, da ascoltare.
Poi arriva una chiamata in una tranquilla serata di un ordinario novembre di paura, tanti messaggi che riportano in pochi secondi, attraverso un flashback, agli anni vissuti intensamente e… una notizia che non avresti mai voluto sentire: Peppe Bruno non c’è più, il Covid se l’è portato via.
Non riesco a trovare parole, non ho parole, ma lacrime, amare e negli occhi la fierezza di una vita vissuta seguendo un mondo, una visione che la storia, le persone, gli egoismi, la stupidità avrà anche diviso, ma ci son cose, sentimenti, appartenenze che nessuno potrà dividere mai.
Alla moglie, al figlio, alla mia Carmen, a Clelia, ai nipoti un abbraccio forte.
Un abbraccio e nulla più.
Addio compagno Peppe e grazie per essere stata la spalla, il confessore, l’amico, il burbero buono, il compagno, il depositario di segreti di tanti di noi.
Che la terra ti sia lieve compagno ✊

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