di Tonino Scala
Quando la lingua di Procida incontra la ciliegia Spernocchia di Bracigliano e la nocciola Mortarella di Contrada e Giffoni di Calvanico la poesia culinaria diventa un “Itinerario da fiaba”
Negli anni ‘60 il pasticciere napoletano Pasquale Mazziotti, si trasferì a Procida. Tra i tanti dolci che propose nel suo laboratorio, uno è entrato a far parte, a pieno titolo, nella storia della pasticceria italiana e nella mente collettiva di un Paese che ama mangiare. Sto parlando della lingua di Procida, detta anche lingua di suocera o di bue. Trattasi di un dolce di pasta sfoglia farcito con crema a limone procidano. Tutto il resto, così come le varianti con la crema pasticciera o con la cioccolata, sono storia.
Una storia che il 5 marzo del 2022 si è arricchita grazie ad un progetto ”Itinerari da Fiaba” presentato nell’aula consiliare del comune isolano Capitale per la cultura 2022, dei comuni di dei comuni di Bracigliano, Montoro, Solofra, Contrada e Calvanico, un viaggio sinergico di cinque comuni attraverso la cultura, la tradizione, la cucina, i sentieri naturalistici intorno alle fiabe di Giambattista Basile che nel milleeseicento soggiornò in queste terre ricche di storia e di storie.
Che c’entrano i comuni irpini e salernitani con la Lingua di Suocera? Nulla apparentemente, ma grazie a scambio culturale, gastronomico, la crema del famoso dolce procidano ha fatto l’amore con la ciliegia di Bracigliano, la spernocchia, e la nocciola Mortarella di Contrada e Giffoni di Calvanico proseguendo la tradizione di un itinerario poetico, romantico, fiabesco che troverà altre diramazioni nel corso del suo itinerario.
La “Lingua da fiaba” è stata realizzata grazie ad un lavoro sapiente e prezioso, da Ignazio bar Roma dell’isola di Procida Capitale della Cultura 2022.
L’Itinerario da fiaba gastronomico culturale non finisce qui, ne vedremo delle belle.
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