di Tonino Scala
“Da ciò che leggo non ci sono vinti e vincitori…” scrive questo in un post l’ex sindaco.
Ha ragione, condivido. Una volta tanto sposo in pieno un suo pensiero. Vero, verissimo, non ci sono né vinti, né vincitori, ha perso solo Castellammare.
Però gli chiedo umilmente scusa se non riesco a ringraziarlo per aver, anche per omissioni, disattenzione, turismo politico-amministrativo, era lì senza capire ciò che stava accadendo da quel che asserisce, prodotto, di fatto, lo scioglimento per camorra del Consiglio Comunale.
Non spetta a me dire cosa e perché è accaduto, sarà la magistratura, mi auguro, a farlo.
Quello che dovevo fare l’ho fatto con l’azione ispettiva in questi anni, l’unica cosa che mi consentiva la legge, ricevendo ogni volta la solita risposta e le “spallucce” come a dire “non è competenza mia, che ci posso fare”.
Poteva, poteva fare, come gli ho suggerito non una, ma cento volte, sono i verbali dei dibatti in aula a parlare.
Cosa? Non rimuovere, ma spostare funzionari e dirigenti in altri settori, visto che addossa tutte le responsabilità a loro.
Questo la legge lo prevede, è nelle competenze di chi governa una città. Perché non lo ha fatto? Se non vado errato uno dei dirigenti lo ha spostato. Era uno dei colpevoli? Non credo, avendo letto la relazione.
Non li ha spostati? È colpa sua. Era nelle sue prerogative!
Inutile fare la vittima. Vittima è la città tutta che oggi, oltre ad essere medaglia al valor civile per la resistenza, è una città sciolta per camorra.
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