di Tonino Scala
C’era una volta un verme che si era stancato di fare il verme.
Vedeva le cose passargli davanti agli occhi e faceva finta di non vedere.
Perché? Era più facile.
– Tanto fino a quando non succede a me, è una cosa che non mi riguarda. Diceva.
– Meglio che mi faccio i fatti miei.
– Mica posso risolvere i problemi del mondo? Sono solo un piccolo verme.
Era un bravo verme. Passò tutta la vita a scavare nei frutti, nelle verdure fino a quando incontrò una vermiciattola graziosa che le regalò l’amore e un figlio.
Com’era bello. Era tale e quale a lui.
Poi un giorno, ci fu un evento che cambiò il corso della storia, la sua.
Suo figlio, mentra era intento a scavare una galleria in una mela, fu colpito da un missile che non era diretto a lui, ma ad un altro essere umano.
Quel missile gli spezzó il cuore e…
Si trasformò.
Si armò di pittura e pennello e prima colorò il suo corpo. Poi iniziò a colorare tutto ciò che trovava davanti.
Con quali colori? Quelli della pace. Quelli dell’arcobaleno.
Perché lo fece? Non poteva fare altro, era il suo piccolo contributo per costruire la pace.
Era un verme, un piccolo verme indifeso che si era stancato però, di fare il verme.
Vedeva le cose passargli davanti agli occhi e faceva finta di non vedere.
Perché? Era più facile.
– Tanto fino a quando non succede a me, è una cosa che non mi riguarda. Diceva.
– Meglio che mi faccio i fatti miei.
– Mica posso risolvere i problemi del mondo? Sono solo un piccolo verme.
Era un bravo verme. Passò tutta la vita a scavare nei frutti, nelle verdure fino a quando incontrò una vermiciattola graziosa che le regalò l’amore e un figlio.
Com’era bello. Era tale e quale a lui.
Poi un giorno, ci fu un evento che cambiò il corso della storia, la sua.
Suo figlio, mentra era intento a scavare una galleria in una mela, fu colpito da un missile che non era diretto a lui, ma ad un altro essere umano.
Quel missile gli spezzó il cuore e…
Si trasformò.
Si armò di pittura e pennello e prima colorò il suo corpo. Poi iniziò a colorare tutto ciò che trovava davanti.
Con quali colori? Quelli della pace. Quelli dell’arcobaleno.
Perché lo fece? Non poteva fare altro, era il suo piccolo contributo per costruire la pace.
Era un verme, un piccolo verme indifeso che si era stancato però, di fare il verme.
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