La solitudine dell’ala destra

Da sempre mi piace girare per le bancarelle dei libri invenduti/usati di Port’Alba/Piazza Dante: certo, non ci sono più nè “Guida”, nè “Pironti”, ma ci sono “Colonnese” e “Langella”. Lì, su quelle bancarelle, con un/due/cinque € puoi portarti a casa un testo di cui non sapevi l’esistenza o che non eri riuscito ad acquistare al momento della sua uscita. Si, il dito, alla fine, è sporco di polvere, ma non importa: è il minimo per la… Cultura!

Lì, nei giorni caldi di Agosto, ho acquistato “La solitudine dell’ala destra” di Fernando Acitelli – Einaudi Tascabili – Marzo 1998.

L’Autore è nato a Roma nel 1957, dove negli anni ’70 ha giocato nelle giovanili della Standa e della Romulea come terzino destro.

In questo libro ha raccontato 185 giocatori che hanno fatto la storia del football e di ognuno ha eseguito un ritratto in rapidi, efficacissimi versi: in pratica, è la storia poetica e struggente di un manipoli di eroi che hanno trovato, accanto all’album delle figurine Panini, un altro luogo, fatto di parole, per restare tra noi, per sempre…

L’opera si divide in 7 capitoli: “Prologo con pionieri”, “Uscì piangendo dal Maracanà”, “Bacio dorato alla Rimet”, “Lancio wagneriano”, “Alle spalle di Schumacher”, “Si fa presto a dire Baggio!” e “I “sommersi” salvati…”.

Credo che non manchi nessuno fra questi 185, ovviamente considerando la data di uscita del libro, anche se qualche Commissario Tecnico “nostrano” oserà affermare “Ma manca X e Y…”.

(Veramente lo feci anch’io quando lessi “Con i colori del cielo e della notte” di Raffaele Procacci che scrisse per la Phasar Edizioni nel Marzo 2008, 100 poesie per i 100 anni di storia dell’Inter: gli contestai l’assenza di Felice Centofanti e Jurgen Klinsmann mentre nei 100 erano stati inseriti Dennis Bergkamp e Darko Pancev…).

Ma, tornando all’Autore di questo libro, bisogna dire che oltre a Procacci ed Acitillo, anche Giacomo Leopardi scrisse di Calcio in “A un vincitore nel pallone” del 1821 dedicata a Carlo Didimi; Umberto Saba ne scrisse ben 5: “Squadra paesana”, “Tre momenti”, “Tredicesima partita”, “Fanciulli allo stadio” e “Goal”; Manuel Montalban, Eduardo Galeano, Pierpaolo Pasolini, Joseph Ratzinger firmarono proprie riflessioni sul tema.

Nel 1985, l’allora “semplice” cardinale teologo tedesco, divenuto poi Papa Benedetto XVI, scriveva in questi termini: “Nessun altro avvenimento sulla terra può avere un effetto altrettanto vasto, il che dimostra che questa manifestazione sportiva (si riferiva ai Mondiali di Calcio) tocca un qualche elemento primordiale dell’umanità”.

Il Calcio, cioè, percepito come un concentrato di stati d’animo e di vissuto, emanazione diretta dei grandi poemi epici di età classica.

La Vita come il Calcio, il Calcio come la Vita. Imprevedibile.

Come lo svolgimento del tema in classe di un giovane alunno amante del Calcio: “Il candidato parli del suo Poeta preferito” – Risposta “Il mio Poeta preferito è l’ala destra del Torino Calcio Claudio Sala, denominato il “Poeta del Gol”…

Per finire, invitando tutti alla lettura di questo agile e godibilissimo libro, non intendo nascondermi citando le poesie che mi hanno colpito: Benito Lorenzi, Luisito Suarez, Joaquin Luca Peirò, Tarcisio Burgnich, Jair, Mario Corso, Angelo Domenghini, Giacinto Facchetti, Sandro Mazzola, Roberto Boninsegna, Claudio Sala, Giuseppe Bergomi, Karl Heinz Rummenigge, Ivan Zamorano, Youri Djorkaeff, Paolo Sollier, Roberto Filippi (tanto per annotarne solo 17…)

Buona lettura!

 

 

 

EMILIO VITTOZZI

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