A MODO MIO… e son 62!

di Emilio Vittozzi

 

Ma si’ io sono qui

A dirvi cose per me importanti

E voi non lo sapete

Se son parole o sentimenti

Pero’ non ha importanza

Se c’e’ chi parla di incoerenza

Perché io sono io a modo mio

Ho fatto quel che ho voluto

Sola con me guardando avanti

Rimpianti ne ho troppo pochi

Non è il caso che li racconti

Ho avuto non ho avuto

Tutto perfetto tutto sbagliato

Pero’ io sono io a modo mio

E anche se ho pianto un po’

Quell’esperienza mi ha fatto bene

Ho avuto si’ bocconi amari

Ma li ho saputi sputare fuori

Ma io sono io e a modo mio

Non cambio mai

Ma si’ io sono qui

A dirvi cose scritte da un altro

Pero’ per darle a voi

Io le traduco le porto dentro

Cosi’ non per vantarmi

Nessuno puo’ rimproverarmi

Perché io sono io a modo mio

Davanti a me c’e’ una platea

Piena o deserta io non lo so

Dentro di me la vita mia

Deserta o piena dissi di no

Ma io sono io e a modo mio

Non cambio mai

Se la platea mi dice si’

Ringrazio dio di essere io

A modo mio

 

Canticchio la profonda “A modo mio” della leggiadra Patty Pravo, versione italiana della francese “Comme d’habitude”, divenuta poi “My way”, mentre sta uscendo il mio primo caffè della giornata…

Oramai ho 62 anni, Autoferrotranviere dell’Ente Autonomo Volturno, in forza presso l’Infopoint della Stazione di Montesanto “Petru Birladeanu” a Napoli.

Anch’io ho avuto bocconi amari, anch’io li ho saputo sputare fuori (investito da un’auto ho avuto la frattura del capitello radiale destro e la triplice frattura malleolare destra, un infarto, un edema polmonare conclusosi con l’installazione di un defibrillatore automatico biventricolare)…

Rimpianti? Inutile piangere sul latte versato… Rimorsi? Mai fatto del male a qualcuno!

Io sono io a modo mio: continuo a condurre manifestazioni di promozioni librarie, di mostre fotografiche, di quiescenza, di compleanni; ahimè, invitato, parlo anche ad esequie e trigesimi (ma ciò non è molto allegro, anzi…).

Continuo ad amare la canzone italiana, a leggere Peppe Lanzetta, Gaetano Amato, Tonino Scala, Francesco Paolo Oreste, Pippo Zarrella, Rosario Esposito La Rossa, la “Gazzetta dello Sport”, il “Manifesto”, a tifare Inter, a credere in una Società multiculturale ed antirazzista, senza rigurgiti neo-nazifascisti, dove si rispetti la persona al di là della sua razza, del suo credo politico-religioso, dei suoi gusti sessuali…

Illuso? Romantico? Stupido? Ma io sono così, a modo mio…

Il caffè è uscito. Nella cucina c’è l’odore di questa bevanda luminosa a dispetto del colore scuro, il caffè è magia pura…

Ed a Napoli, più che in qualsiasi altro luogo, è culto.

Come quello di festeggiare il compleanno con i Colleghi di lavoro, gli Amici del CRAL Circumvesuviana e quelli dell’Inter Club Portici “22 Maggio”, con caffè e dolce…

Ovviamente è d’obbligo una sosta in una chiesa, una qualsiasi chiesa, di Portici o di Napoli, per ringraziare l’Onnipotente, per una preghiera a San Giovanni Bosco (il “prete rosso”, il prete degli “ultimi”), per un pensiero alla Beata Vergine…

‘A Maronna m’accumpagni!

…E sempre “Forza Inter”!!

 

EMILIO VITTOZZI

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