Ma si’ io sono qui
A dirvi cose per me importanti
E voi non lo sapete
Se son parole o sentimenti
Pero’ non ha importanza
Se c’e’ chi parla di incoerenza
Perché io sono io a modo mio
Ho fatto quel che ho voluto
Sola con me guardando avanti
Rimpianti ne ho troppo pochi
Non è il caso che li racconti
Ho avuto non ho avuto
Tutto perfetto tutto sbagliato
Pero’ io sono io a modo mio
E anche se ho pianto un po’
Quell’esperienza mi ha fatto bene
Ho avuto si’ bocconi amari
Ma li ho saputi sputare fuori
Ma io sono io e a modo mio
Non cambio mai
Ma si’ io sono qui
A dirvi cose scritte da un altro
Pero’ per darle a voi
Io le traduco le porto dentro
Cosi’ non per vantarmi
Nessuno puo’ rimproverarmi
Perché io sono io a modo mio
Davanti a me c’e’ una platea
Piena o deserta io non lo so
Dentro di me la vita mia
Deserta o piena dissi di no
Ma io sono io e a modo mio
Non cambio mai
Se la platea mi dice si’
Ringrazio dio di essere io
A modo mio
Canticchio la profonda “A modo mio” della leggiadra Patty Pravo, versione italiana della francese “Comme d’habitude”, divenuta poi “My way”, mentre sta uscendo il mio primo caffè della giornata…
Oramai ho 62 anni, Autoferrotranviere dell’Ente Autonomo Volturno, in forza presso l’Infopoint della Stazione di Montesanto “Petru Birladeanu” a Napoli.
Anch’io ho avuto bocconi amari, anch’io li ho saputo sputare fuori (investito da un’auto ho avuto la frattura del capitello radiale destro e la triplice frattura malleolare destra, un infarto, un edema polmonare conclusosi con l’installazione di un defibrillatore automatico biventricolare)…
Rimpianti? Inutile piangere sul latte versato… Rimorsi? Mai fatto del male a qualcuno!
Io sono io a modo mio: continuo a condurre manifestazioni di promozioni librarie, di mostre fotografiche, di quiescenza, di compleanni; ahimè, invitato, parlo anche ad esequie e trigesimi (ma ciò non è molto allegro, anzi…).
Continuo ad amare la canzone italiana, a leggere Peppe Lanzetta, Gaetano Amato, Tonino Scala, Francesco Paolo Oreste, Pippo Zarrella, Rosario Esposito La Rossa, la “Gazzetta dello Sport”, il “Manifesto”, a tifare Inter, a credere in una Società multiculturale ed antirazzista, senza rigurgiti neo-nazifascisti, dove si rispetti la persona al di là della sua razza, del suo credo politico-religioso, dei suoi gusti sessuali…
Illuso? Romantico? Stupido? Ma io sono così, a modo mio…
Il caffè è uscito. Nella cucina c’è l’odore di questa bevanda luminosa a dispetto del colore scuro, il caffè è magia pura…
Ed a Napoli, più che in qualsiasi altro luogo, è culto.
Come quello di festeggiare il compleanno con i Colleghi di lavoro, gli Amici del CRAL Circumvesuviana e quelli dell’Inter Club Portici “22 Maggio”, con caffè e dolce…
Ovviamente è d’obbligo una sosta in una chiesa, una qualsiasi chiesa, di Portici o di Napoli, per ringraziare l’Onnipotente, per una preghiera a San Giovanni Bosco (il “prete rosso”, il prete degli “ultimi”), per un pensiero alla Beata Vergine…
‘A Maronna m’accumpagni!
…E sempre “Forza Inter”!!
EMILIO VITTOZZI
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