Ai posteri l’ardua sentenza, per il momento c’è la sentenza del Tar!

In alcuni paesi si vota a sedici anni, in Italia no, non esiste una norma che afferma questo principio. Giusto o non giusto, non voglio entrare nel merito della questione, ma è un dato di fatto: i sedicenni non possono votare. Può un ragazzo italiano il giorno delle elezioni presentarsi in un seggio e votare? Che domanda stupida direte. Vero, ma è ciò che è accaduto con la nomina dei dirigenti dei musei italiani secondo il Tribunale Amministrativo. La cosa più grave sulla sentenza del Tar che ha bocciato il ricorso del ministero, è che deputati, dirigenti politici, ministri, segretari di partito e ex Presidenti del Consiglio si stiano esprimendo come in una discussione da bar per nascondere un baro. Mala fede? Semplice ignoranza? Distrazione? Non so rispondere! Ma cosa è successo nei musei italiani? Semplice la legge proposta dal governo e dal ministro, approvata dal parlamento in merito alla vicenda in questione, non ha modificato una norma che ostacolava la partecipazione di cittadini stranieri ad assumere incarichi di funzioni dirigenziali nella P.A. italiana. Tutto qui. Va precisato, cosa che lo stesso ministro non dice, che la sentenza del Tar dice anche altro:

– i colloqui di valutazione si sono svolti a porte a chiuse, questo nelle selezioni pubbliche non è possibile, la legge lo vieta.

– Il criterio di valutazione usato non consente di comprendere il reale punteggio attribuito a ciascun candidato.

Ciucci, distratti o in mala fede? Non sta a me deciderlo, ai posteri l’ardua sentenza, per il momento c’è la sentenza del Tar!

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