«Come prete e come cristiano, lo dico: il mio candidato è Nichi Vendola. E’ l’unica speranza. Adesso che sono vecchio devo vedere morire la democrazia?Questa è la mia ultima preghiera: alle primarie del centrosinistra votate Nichi Vendola»
«Come prete e come cristiano, lo dico: il mio candidato è Nichi Vendola. E’ l’unica speranza. Adesso che sono vecchio devo vedere morire la democrazia?Questa è la mia ultima preghiera: alle primarie del centrosinistra votate Nichi Vendola»
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PROPONGO LA LETTURA DEL SEGUENTE TESTO SCRITTO DA ALTERNATIVA
SPERANDO CHE CHI SI ACCINGE A VOTARE POSSA FERMARSI A RIFLETTERE. LA PROPOSTA NON HA UN INTENTO POLEMICO, MA VUOLE ESSERE SPUNTO DI DIBATTITO.
Attenzione: chi vota alle primarie PD-SEL, vota per l’«Agenda Monti»
Scritto da Alternativa
Mercoledì 07 Novembre
La dimostrazione in termini logici è tanto semplice quanto è ovvia in termini politici. Sotto la voce “Responsabilità” della “Carta d’Intenti per l’Italia Bene Comune”, ovvero della carta che è stata obbligatoriamente sottoscritta da tutti i candidati alle primarie promosse da PD, SEL e PSI, si legge che le forze della coalizione, “in un quadro di lealtà e civiltà dei rapporti”, si dovranno impegnare a:
– “assicurare la lealtà istituzionale agli impegni internazionali e ai trattati sottoscritti dal nostro Paese, fino alla verifica operativa e all’eventuale rinegoziazione degli stessi in accordo con gli altri governi;
– appoggiare l’esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica e procedere verso un governo politico-economico federale dell’eurozona.”
Tra i nostri “impegni internazionali” e i “trattati sottoscritti dal nostro Paese” ci sono:
Il trattato di Maastricht;
Il trattato di Lisbona;
Il Fiscal Compact;
Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)
La NATO.
Il trattato di Maastricht e quello di Lisbona sono stati i due pilastri che hanno retto la costruzione dell’euro non come moneta comune, bensì come moneta di divisione e di predominio di un’area dell’Europa nei confronti di un’altra. In altri termini la moneta che ha indebolito alla base la costruzione europea invertendo il rapporto tra moneta e governo e tra finanza e Stato, subordinando i secondi alle prime, sottraendo sovranità e democrazia ai singoli Stati europei non per ricostruirla a livello europeo ma per permettere a ristretti centri decisionali di utilizzare l’Europa e gli Europei secondo i loro fini ristretti, conflittuali, non sociali, nel quadro finora di uno squilibrante privilegio a favore dell’area tedesca.
Il Fiscal Compact e il MES sono due meccanismi che approfittando della crisi peggiorano questo processo di sottrazione del potere decisionale reale – quello cioè che ha ripercussioni sulle nostre vite, su quelle dei nostri figli e dei nostri nipoti – ad ogni meccanismo democratico conosciuto, per concentrarlo in ristretti centri politici, tecnici e finanziari che non dovranno rendere conto a nessuno delle decisioni che prenderanno e delle loro conseguenze.
Questi meccanismi sono stati progettati apposta per approfondire l’attuale subordinazione delle società europee ai meccanismi finanziari di accumulazione e pertanto saranno un elemento di aggravamento della crisi e non certo di sua soluzione.
Valgano pochi fatti: il MES sarà un soggetto di diritto privato con sede nel Lussemburgo, paradiso fiscale europeo, protetto dagli articoli 32 e 35 del suo statuto che prevedono l’immunità per gli amministratori e la segretezza degli atti.
Evviva la democrazia! Evviva il popolo sovrano!
Infine, non potrà essere messa in discussione la nostra appartenenza alla NATO e di conseguenza la nostra partecipazione alle missioni di guerra già in atto e a quelle che con moltissima probabilità ci saranno in futuro, dato che le crisi sistemiche hanno sempre condotto a guerre. Senza contare gli impegni internazionali di spesa per armamenti, come quella già prevista per i famigerati super caccia-bombardieri F35 per un totale di quasi 9 miliardi di euro (ma non ci sono i fondi per gli esodati, ci vengono a dire!).
Questi sarebbero dunque i pilastri del “progetto di società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà” che ci viene raccontato- come un “c’era una volta, tanto, tanto tempo fa” – all’inizio della Carta d’Intenti sottoscritta dai candidati alle primarie.
Quindi in guardia! Chi vota candidati che si sono presi questi impegni, vota ipso facto per questi stessi impegni.
Ad ognuno la scelta.
Ufficio Centrale di Alternativa, 7 novembre 2012.