Professò te ne sei andato: quanto mi dispiace. Lasci un vuoto. Ci conoscevamo da una vita oramai non contavo più gli anni. Ricordo ancora il nostro primo incontro al liceo. Ero studente e ti invitai ad una iniziativa. Fu una gran bella lezione nell’auditorium del F. Severi sulla legalità. Da allora non ci siamo più persi di vista. Quante presentazioni di libri, quanti convegni, quanti. Grazie a te mi sono appassionato all’antimafia quella dei diritti. Con te ho capito fin da ragazzo che la camorra non è soltanto una questione criminale fine a se stessa, ma anche e soprattutto questione economica e sociale. Grazie Professò. Grazie per avermi ascoltato, per avermi dato dritte suggerimenti. Grazie quando mi hai detto che sbagliavo. Grazie per le critiche positive ai miei libri e per i complimenti sempre sentiti e sinceri. Ho appreso la notizia leggendo la bacheca di Fb di Annamaria Torre nostra amica ed altro simbolo della e per la legalità per la nostra terra martoriata. Poi un messaggio dl mio amico Stefano Albamonte sempre attento e … Cià Professò mi mancherai, mi mancheranno le tue analisi. I tuoi rimproveri. Ricordo ancora il tuo impegno in cui ti eri maggiormente speso: l’Osservatorio sulla Camorra della Fondazione Colasanto da te fondato e diretto fin dal 1981. Cià Professò con te saremo più soli anche se mi hai, ci hai insegnato una cosa che può e deve farci sentire meno soli: la speranza! Quella che si costruisce con le proprie mani, con i gesti quotidiani. Cià Professò mi mancherai, ci mancherai.
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