Anche se ci crediamo assolti siamo pur sempre coinvolti

Anche se ci crediamo assolti siamo pur sempre coinvolti. Cantava così Fabrizio De Andrè nella splendida Canzone del Maggio. Dovremmo così descrivere noi questa brutta storia italiana. Una storia, che con le dovute differenze, coinvolge tutti noi, nessuno escluso. La politica, gli apparati ed il popolo. Si, si il popolo quello che vota, perché la politica se non ce siamo ancora accorti è lo specchio della società. Vorrei precisare però che questo non significa tutti coinvolti, nessuno coinvolto. Anzi è il contrario tutti coinvolti, tutti coinvolti. Il vero problema è che viviamo in una società malata, distorta che ha scoperto il mondo come diceva la mia prof. del liceo. All’epoca, fine anni 80 inizio anni 90, sono trascorsi più di venti anni, non la capivo. Quando mi diceva Tonì resta così, non scoprire mai il mondo, non riuscivo a comprendere il peso delle sue parole. Oggi quella frase mi rimbomba dentro giorno e notte. Scoprire il mondo, scoprire come funzionano le cose nel nostro paese e adeguarsi. Si perché le cose da noi non funzionano o meglio funzionano male ed ognuno di noi partecipa a questo malfunzionamento. La politica è direttamente proporzionale a chi la vota. Non possiamo pensare che i politici siano nelle istituzioni, per opera dello spirito santo, siamo noi a votarli. Non nascondo anche la rabbia per chi la politica la fa in un certo modo, ben diverso da quello che vediamo in tv o leggiamo sui giornali. Non tutti sono uguali, però questo non passa, una volta il direttore di un famoso quotidiano napoletano mi disse che le buone notizie non fanno notizia! Un po’ mi incazzo ma è così che deve andare. La brava gente italica che in questi anni ha costruito una classe politica non in grado di amministrare nemmeno un condominio. È giunto anche il momento di dire basta. Non possiamo quotidianamente puntare l’indice e pensare che la colpa sia sempre di qualcun altro. La politica italiana è lo specchio di un paese in declino. Molti diranno che la classa dirigente, il parlamento è di nominati. Questo è vero, la legge va modificata ed in fretta, ma non ho mai visto un condannato a morte andare con le sue gambe al patibolo! Ma per gli altri sistemi elettorali? Non dimentichiamo ciò che accade alle elezioni comunali, cosa accadeva alle provinciali, per non parlare delle regionali. In quel sistema c’è la preferenza l’elettore scrive sulla scheda il nome ed il cognome del candidato. Quelle assemblee elette direttamente dal popolo sono migliori del parlamento o del senato? Non credo che in quel contesto troviamo il meglio della società, anzi. La democrazia è una cosa bella e difficile, ma se la democrazia è malata non si può pensare tout court di eliminare solo ed esclusivamente una classe dirigente che andrebbe cancellata, messa in quarantena per i disastri che ha prodotto.  Serve ricostruire la democrazia e per farlo dobbiamo provare a cambiare il suo popolo ovvero noi. Se qualcuno pensa che via il Fiorito di turno siano risolti i problemi si sbaglia di grosso. Morto un Fiorito, che ha preso alle ultime elezioni 27mila voti, ne arriveranno tanti altri. Esiste un esercito di Fiorito pronto a sostituire l’originale. Dunque, ricominceremo da capo. La democrazia è anche questo. Non si cambia la classe politica se non si cambia il suo popolo.

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8 Commenti

  1. A mio avviso il problema è mal posto. Ora sarebbe lungo spiegarlo. E poiché ogni volta che mi dilungo la mia risposta è ignorata, appena posso rimando a un mio blog under costruction e chi ha voglia di leggere cliccherà il link
    Serra è caduto dall’amaca ed ha battuto la testa, non è il caso di seguirlo su questo tema. Ma ognuno la pensa come vuole.

  2. Serra non è caduto a mio avviso siamo noi a doverci svegliare da questo sonno. La cosa più facile è pensare che la colpa sia sempre di altri. Invece siamo coinvolti. Quella di Serra è una provocazione che invita ad una riflessione. Una sana scossa per farci svegliare…ne abbiamo bisogno.

    • Rilancio allora. Serra dice idiozie. Non ho bisogno di essere svegliato da nessuno, tanto meno dagli articoli di Serra.
      Io la inviterei a riflettere veramente su quanto ho riferito io in un commento al post sull’amaca di Serra.
      Senza nulla a pretendere….

  3. Lei è un cittadino che si pone certi problemi e non si indigna 364 giorni l’anno ed il giorno delle elezioni si dimentica di questa indignazione. Lei se si incavola ad un articolo di questo tipo è un cittadino che non ha bisogno di essere svegliato e pungolato. Ritengo però che una parte per non dire la maggioranza abbia bisogno di un risveglio e non dolce. Se nelle assemblee elettive dove si esprime la preferenza ci ritroviamo personaggi degni di un film “pecoreccio” o peggio di gangster anni 50 un problema c’è. Tutto qua. Cmq capisco il suo risentimentimento anzi e lo dico senza piaggeria lo apprezzo.

    • È verissimo il fatto che con Berlusconi e similia abbiamo vissuto nei film di Alvaro Vitali,Banfi ecc. Però ora viviamo nell’epoca della famiglia Addams. Al governo questa è sostenuta da giornali- partito come Repubblica. Davvero io la vorrei semplicemente invitare a riflettere su come Repubblica abbia traghettato la ex-sinistra sotto le insegne del neoliberismo, la cui dottrina criminale è stata seguita e diffusa con lo zelo dei neoconvertiti. Non è risentimentonil mio, ripeto è un invito a una riflessione diversa.

  4. HA ragione ha portato il pd su una deriva neoliberista ma non tutta la sx ha seguito e segue quella scelta sciagurata. Ha condiviso, Repubblica, anche la scelta Monti nefasta per il paese. Bisogna capovolgere quella politica se si vuole non governare ma cambiare il paese. Comprendo la sua analisi e la condivido sotto questo punto di vista. Ma quell’intervento di Serra che devo fare: lo condivido in pieno.

  5. Serve abbassare gli stipendi della politica e pensioni e vitalizi vari, perchè credo che davvero non se ne può più e poi onestamente questo concetto che è colpa della gente, degli elettori, francamente sta stufando, è sempre colpa di qualcuno, mai che ci siano delle leggi che li sbattino fuori a calci e ci sia una vera e sincera opera di disdegno e vergogna generale.
    Come dici tu la democrazia è una cosa bella e difficile da fare, io ti dico che è bella e si può fare se c’è onestà e senso del pudore

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