Ancora un crollo, Pompei cade a pezzi, sembra la metafora del nostro paese. Questa volta è toccata ad una trave nella bella Villa dei Misteri. Un mistero su come siano stati spesi i soldi nel corso degli ultimi anni. Commissariare Pompei non è servito a riportare l’area in un alveo di piena legalità e di rispetto delle regole, perché quest’atto non è stato il frutto di un progetto meditato, perseguito con continuità. Al momento direi che manca proprio un progetto, non esiste o, almeno, non c’è dato modo di conoscerlo. Era il lontano febbraio 2010 quando con un dossier denunciai cosa stesse accadendo negli scavi di Pompei. Ci fu come al solito un silenzio assordante da parte delle istituzioni ed anche della stampa tranne qualche eccezione. Poi iniziarono i crolli nell’autunno del 2010 , poi quelli del 2011 ed ora…Il commissariamento all’emergenza degli Scavi di Pompei incominciò nel luglio del 2008 con il Prefetto Profili, in piena emergenza spazzatura, con ampi poteri conferiti con decreto. Profili fu avvicendato con Marcello Fiori che in un primo tempo fu impegnato nella Protezione Civile per il depuratore di Acerra, successivamente per il terremoto in Abruzzo. Alla fine, il giovane neocommissario si è interessato prevalentemente agli appalti dei lavori di restauro e ad iniziative promozionali. Ed ora si continua a non avere le idee chiare sul da farsi. Basta è giunta l’ora di fare sul serio. Pompei è patrimonio dell’umanità, il mondo ci guarda. Non possiamo continuare a far finta di non vedere ciò che sta accadendo. Dobbiamo tutti insieme contribuire ad una riflessione sui commissariamenti. Urge in tempi brevi una proposta di legge in materia di beni culturali allo scopo di mettere ordine nel settore per affrontare, in tempi brevi con uno strumento legislativo, tutte le altre problematiche inerenti ai beni culturali e per garantire una corretta programmazione per lo sviluppo e la valorizzazione dei beni culturali in Campania attraverso un intervento efficace della Regione che, soprattutto, si basi sulla gestione da parte del settore pubblico e che possa coinvolgere i privati solo a condizione che essi investano proprie risorse.
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