Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, venerdì 31 marzo ha inauguarato il Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato a Pietrarsa (terza fermata da Napoli Garibaldi linea 2 direzione Salerno dei treni regionali).
Sette padiglioni e 36 mila metri quadrati (di cui 14 mila coperti) ospitano una delle più importanti esposizioni europee di locomotive, vagoni e materiale rotabile, ma soprattutto un luogo dell’anima, un’emozione, un ricordo di film come “Destinazione Piovarolo”, “Il ferroviere”, immagini di viaggi vissuti attraverso il cinema e i ricordi dei nostri nonni…
Oltre al primo treno italiano quello di re Ferdinando di Borbone, decine e decine di locomotive: da quelle a vapore, nere, lucide, immense, a quelle dotate di pantografo, dalle cremagliere al vagone del Duce o dei re e presidenti, dalle vecchie littorine al più recente “Settebello”, il visitatore potrà gustarsi un “virtual tour” della mitica Bayard (prima locomotiva a vapore), la proiezione di vari cortometraggi (i cinegiornali che venivano trasmessi nelle sale prima di ogni proiezione di film), la mostra fotografica che ricorda (semmai lo avessimo dimenticato) quanto siano state importanti per l’Italia intera le Ferrovie dello Stato, un piccolo viaggio in un vecchio treno a vapore con i suoi sedili in legno e i macchinisti in divisa d’epoca, una passeggiata accanto al mare, un riposo su panchine di legno storiche installate un po’ ovunque.
Le foto in bianco e nero di tanti VIP immortalati nel treno fanno da contraltare alle immagini di quando i vagoni venivano adoperati da terremotati, alluvionati, sfrattati per dormire e ripararsi, con i bambini che, ignavi della situazione, giocavano in allegria. Particolarmente struggenti le foto degli emigranti in partenza per… un futuro migliore o per il ritorno a casa durante le feste di fine anno.
Il 3 ottobre 1839 partì il primo treno di una ferrovia italiana, la Napoli-Portici, voluta da Ferdinando di Borbone, re delle due Sicilie; il treno è in bella mostra nel padiglione del museo ed è molto interessante e divertente assistere al tour virtuale durante il quale il visitatore si trova immerso nella realtà dell’epoca tra il re ed i suoi familiari! E’ giusto, quindi, che proprio in questo luogo si installasse il Museo Nazionale delle Ferrovie dello Stato. Vale veramente la pena una visita, da autoferrotranvieri o da curiosi, da fotografi o visitatori di luoghi di cultura… Il ferroviere visita tutto con occhio clinico, attento, “giocando in casa” fiero della sua appartenenza; il fotografo è attratto da una location particolare, originale (il museo è a disposizione per eventi); il curioso osserva un ambiente a lui sconosciuto, romantico; il bambino gioca fra queste mastodontiche locomotive che hanno fatto la storia del Paese.
Non sono capannoni: sono cattedrali, accanto al mare, dove le antiche macchine su rotaia raccontano la loro vita: hanno portato con sé papi e presidenti, lavoratori ed emigranti, famiglie intere (le foto e i videogiornali lo dimostrano senza alcun dubbio)…
Il museo è gestito, come detto, dalla Fondazione FS e nel 2016 ha registrato un record di accessi: 65 mila persone!
EMILIO VITTOZZI
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