Due anni di discussione, tre fiducie di governo, esodati in piazza e il paese si divide: Balotelli o Di Natale? È vero, il calcio è l’oppio dei popoli, i calciatori sono i nuovi eroi, i moderni gladiatori, i miti incarnati del nostro tempo, le divinità terrene oggetto di un culto pagano, sono la vera metafora dei guerrieri e dei cavalieri medievali. Ma… si c’è un ma. Un ma grande quanto una casa, si dovrebbe fare un distinguo, il calcio è il calcio, il paese è il paese con i suoi problemi i suoi drammi. Non facciamoci distrarci tanto ci pensano già loro. Mentre il paese si divide su chi far scendere in campo, il parlamento approva la legge anticorruzione e gli esodati scendono in piazza. Tanto rumore per nulla, la solita mediazione che fa passare la delega al governo per la non candidabilità dei condannati. Tra gli ordini del giorno approvati, spicca quello presentato dal capogruppo del Pd, Dario Franceschini, sottoscritto durante il dibattito da tutti i gruppi parlamentari. Il testo impegna il governo a esercitare la delega per rendere applicabile le nuove norme sull’incandidabilità dei condannati in tempo utile per le prossime elezioni politiche del 2013. Un ordine del giorno non si nega a nessuno soprattutto quando fa seguito alla polemica di ieri, quando in Aula Fli e Idv avevano denunciato che, con la delega di un anno, le nuove norme non sarebbero entrate in vigore prima delle elezioni del 2018. Il Pdl tuona “Il governo ci ammanetta” e Cicchitto grida: “Come dice il proverbio, uomo, o meglio donna, avvisata è mezzo salvata. Non porti emendamenti con la fiducia, se no voteremo contro”. La cosa grave è che c’è un palazzo che non rappresenta più il popolo. C’è un paese che vuole politica quella vera ed un parlamento che fa antipolitica. Gli esodati tornano in piazza e nessuno li sente! Grillo sentitamente ringrazia ed il paese preso dall’orgia calcistica si divide: Balotelli o Di Natale? Meglio affidarsi al talento del primo o al fiuto del gol del secondo? Giusto utilizzarli entrambi, l’Italia oggi più che mai ha bisogno di tutti i suoi talenti. Non so se è la scelta tecnica migliore sono un tifoso e non un coach spero solo che vinca l’Italia, non solo quella calcistica. Forza Italia.
Hai capito come distolgono l’attenzione? sarò banale e retorico, ma la verità che sono una maniata di fetenti..il problema è quando arrivano a certi livelli non pensano a fare il bene altrui, ma il proprio!spero che facciano una brutta fine. Mi consola sapere che c’è ancora gente come te che concepisce la politica non come un fatto privato, ma come un interesse per la cosa pubblica ed ha rispetto di chi lo vota!