“Buona fine e buon principio” è il saluto che ci si scambia nel periodo natalizio e, specificamente, nei giorni prima di Capodanno. E’ un modo per lasciarsi alle spalle il vecchio anno e sperare che ne arrivi uno migliore… E’ la speranza che… Non costa niente sperare…
Il libro, il dodicesimo dello scrittore di Castellammare di Stabia, è pieno di Uomini e Donne ritratti nella loro quotidiana semplicità. E’ ambientato a Napoli e nel suo hinterland.
“Vive” con Peppe, pescivendolo bello e dannato, con Arturo, marito fedele e chef per amore, con Pippo, adolescente alla scoperta del sesso, con Totore, camionista in fuga da una famiglia inesistente, con Rosa, che piange il suo Marco, con Luana, e il suo amore per Paolo.
“Vive” con i refrain delle canzoni dei neo-melodici “sparate a 1000 decibel” dalle radio dei bassi e delle fabbrichette sintonizzate su emittenti radiofoniche locali che coniugano saluti ai carcerati e pubblicità per la Salumeria di Zia Cuncetta…
“Vive” dei respiri, degli affanni, delle ansie, delle speranze di chi vuol migliorare la qualità della propria vita e di chi, invece, “addà passà ‘a nuttata”…
Vive dell’entusiasmo e della sofferenza, della gioia e della disperazione di una città-palcoscenico, dove si sono esibiti Eduardo e Peppino, Massimo e Sophia, Totò e Pino, James e Tullio, Nino e Gigi.
Napoli protagonista con le sue strade, le sue piazze, i suoi vicoli, i suoi umori, il suo sangue…
Un libro che “prende” il lettore, soprattutto chi non ama i telegiornali come quelli di Retequattro e di Italia Uno.
Il lettore che non sopporta più le teorie secessioniste-razziste della Lega.
Il lettore che ama Peppe Lanzetta e gli scrittori che “scrivono con la pancia”.
Il lettore che, se vuole, di Tonino Scala può leggere anche “Sud come sudore”, “Ti voglio bene Berlinguer”, “Con gli occhi aperti nella notte triste”, “Da onorata società a s.p.a. – Il salto di qualità della camorra”, “La valigia di cartone”, “Quaquaraquà, uomini di camorra”, “Sudditi, racconti dal profondo Sud”, “Disonorevoli. Politica & Camorra: Matrimonio all’italiana”, “Quando i sogni iniziano con la B”, “Un Calcio d’Amore” e “Quella sporca dozzina”.
Assai gustosa e divertente la lettura di alcuni refrain di canzoni neo-melodiche alternate ad altre di qualità nettamente superiore.
E’ un libro che chiarisce cosa vuol dire “spaccato della Società”: la Napoli del Vomero, di Posillipo, di Chiaia e la Napoli dei Quartieri Spagnoli, di Ponticelli, di Barra; l’hinterland di Portici e quello di Castellammare di Stabia; la Spiritualità della Madonna di Pompei e quella della Festa dei Gigli.
La lettura scivola via facilmente, coinvolgendo il lettore, sempre più curioso di come andrà a finire la storia di…
E le storie, tutte le storie, “prendono” il lettore.
Come hanno “preso” me…
EMILIO VITTOZZI
hanno preso molti di noi….
Bella recensione, bella come questo libro, passionale! in poche parole l’essenza di questo racconto vero che ti fa sentire le voci dei vicoli, la musica…e immagini il freddo di questa viglia di festa, l,a gioia di alcuni la tristezza, il dolore di tanti… bello, non vorresti mai che finisse e all’ultima pagina, i protagonisti sono diventati i tuoi vicini, vorresti continuare a sapere, a capire!
Che bello Marcè mi fa piacere che ti sia piaciuto