Cirio, vicenda non solo giudiziaria, ma politica

di Tonino Scala

Ho già letto i giornali stamattina e mi convinco sempre più che la vicenda Cirio, oltre ad essere una questione di tipo giudiziario, sia di tipo politico anzi oserei dire sociale.
La vicenda riguarda scelte. Decisioni che una città, distratta, complice, ha favorito, direttamente e indirettamente.
Ricordo ancora l’odio sociale che la nostra contrarietà attraverso atti, ostruzionismo scatenò non solo nel mondo politico, ma nelle vite quotidiane, sui social. Ricordo ancora la frase che utilizzavo in quel tempo: Non di sole case vive l’uomo…
Ripeto oltre che questione giudiziaria è soprattutto questione politica.
La città si divise e c’era chi osteggiò quel disegno, pochi, pochissimi a dire il vero, e chi sostenne politicamente il progetto e chi per dieci anni ha paralizzato un territorio per raggiungere un obiettivo ambizioso a discapito di tutti.
Castellammare, per perseguire disegni infausti, si è tarpata le ali e lo ha fatto scientemente. La città è ferma a quella delibera sul piano casa del febbraio del 2010. La verità è questa, il resto son cose che riguardano risvolti penali, importanti per l’amor di Dio, ma la questione per quanto mi riguarda è tutta politica.
C’era e c’è chi era da una parte e chi dall’altra.
Noi eravamo dall’altra e abbiamo pagato l’isolamento politico e cittadino.
Eravamo, e lo siamo tuttora, convinti di stare dalla parte giusta e continueremo su quel percorso.

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