Da autoferrotranviere dell’ex Circumvesuviana a presepista…

 

 Michele Cannavacciuolo è un ex dipendente della gloriosa ex Circumvesuviana: matricola 81 – qualifica Addetto al movimento.

Negli ultimi tempi è sorto agli onori della cronaca cittadina perchè si è fatto promotore per l’acquisizione del TFR ai lavoratori dell’EAV bus.

Inutile negarlo o cercar di nasconderlo: senza di lui nessun pensionato dell’EAV bus avrebbe riscosso quanto dovuto come TFR! E non è retorica…

– Michele, in breve, ci parli di questa faccenda, che, comunque, si è risolta bene?

– La forza del diritto, il coraggio della giusta causa, la pazzia di tentare con i “media”, tirarli dalla nostra parte, la fortuna di aver trovato persone giuste ai posti giusti. Dirigenti degni di tal nome e non pallide copie, non ultima una componente politica che ci ha supportato in tutto. Il cuore di tutti quelli che c’erano, soprattutto la notte dell’occupazione del Palazzo di Direzione, mi hanno fatto sentire, in un momento di crisi, di essere nel giusto. Ed, infine, la faccia tosta di dire a tutti, a muso duro, che la ragione era nostra! E’ stata una cosa bella e giusta, forse irripetibile…

– Come ti sei scoperto “presepista”?

– Si nasce “presepista”; da bambino facevo le statuette di creta che si trovava nei boschi, le cuocevo nel forno di mio nonno, che di mestiere faceva il cestaio, un lavoro ormai quasi estinto, poi le si colorava con colori raccattati un pò dappertutto, poi si continua, ci si “specializza” nella pazzia, come diceva Eduardo “il presepe diventa quasi una bestemmia”, un amore totale, viscerale, la maniaca ricerca del particolare, sopportare le ingiurie della moglie e dei figli che reclamano i loro spazi, sopportare le fatiche di ore in piedi a piazzare un pastore… Insomma, bello.

– Come nasce una tua opera presepiale?

– Prendo dei materiali, li metto insieme ed il gioco è fatto. Oddio, non è proprio così ma quasi… Ah ah ah…

– Natale in “Casa Cannavacciuolo” è come… “Natale in Casa Cupiello”?

– La grandezza di Eduardo è stata principalmente prevenire e prevedere, sapeste quante volte mi sono sentito dire “ma miettec quattro pasture ‘ncopp à sttù presepio”, quante serate “incazzate” da parte loro perchè non si è pronti per uscire per lo shopping…

– In un presepe, cos’è importante per te?

– Non sono credente, amare quest’arte, prevalica i confini della religione o del credere, io molto semplicemente ci vivo nel presepe, con la mente ci entro, ne percorro tutti i meandri, mi immagino scene, ruoli. Torno a essere il Peter Pan che è in ognuno di noi…

– Hai donato tue opere presepiali a Vescovi di città collegate con la Circumvesuviana (Napoli, Sorrento, Pompei, Nola e Madonna dell’Arco): che ricordi hai di questi avvenimenti?

– L’umanità del Cardinale Sepe, nel colloquio privato che avemmo, erano i tempi in cui mia moglie lottava con il “mostro”, ricordo le sue parole di conforto e di speranza e la sua preghiera da portare a mia moglie. E poi non riuscii a consegnare il presepe al Vescovo di Nola, la mandai per te, carissimo Emilio, ti ricordi? Ed il Vescovo Beniamino de Palma mi telefonò: volle parlare con mia moglie per confortarla, bei ricordi, belle cose…

– Quest’anno hai realizzato il presepe nella chiesa di…

– Ticciano, è il borgo in cui vivo da sempre, da quando i miei tornarono come emigranti dal Sud America.

– Cosa ne pensi della moda di mettere sul presepe le statuine del Presidente Donald Trump, del dittatore coreano Kim Jong, del Cavaliere Berlusconi, di Cristiano Ronaldo, del Presidente de Laurentiis?

Un eloquente silenzio mi risponde…

E’ proprio vero: in quiescenza ogni persona può dare spazio alle proprie capacità artistiche (musicali, teatrali, pittoriche, ecc. ecc….).

Sono tanti gli ex Colleghi della Circumvesuviana che, da pensionati, hanno trovato il loro modo di “riempire” la giornata…

Il panciuto e barbuto Michele Cannavacciuolo lo fa molto bene, per il piacere di tanti.

Auguri, Michè, di vero Cuore!

EMILIO VITTOZZI

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