In una zona in cui Scrittori come Peppe Lanzetta e Tonino Scala potrebbero facilmente ambientare un loro racconto, da circa 15 anni opera il “Ristorante Caffetteria da Leonardo”. Il luogo è da tutti chiamato “‘ncopp ‘e mura” (“sulle mura”), intendendo così la zona compresa fra Porta Nolana e Piazza Guglielmo Pepe, famosa per il mercato del pesce e per la frequentatissima Chiesa del Carmine (dove è sepolto Corradino di Svevia).
In Via Cesare Carmignano n.75 c’è “da Leonardo”, dei fratelli Mario, Titti e Tonia Ferro. Senza nulla togliere ai dinamici fratelli, la vera “anima” del Ristorante è Mamma Nunzia Cervasio, regina dei fornelli, coadiuvata dal Marito Enzo, trade union fra cucina e tavoli. Se Nunzia “dialoga” con pentole e fornelli, Enzo è a colloquio con la variegata clientela, formata da Autoferrotranvieri dell’ex Circumvesuviana (la cui stazione terminale è proprio a pochi passi…), docenti, impiegati, studenti e… turisti, tanti turisti, che rimangono colpiti dal colorato circondario e dalla qualità del cibo offerto.Come affermava Anthelme Brillat-Savarin “Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni”. E ciò accade nell’accogliente ristorante, dove c’è tanto mare grazie al pesce freschissimo della “Pescheria Ferro”, attigua al locale.
Accolti dai sorrisi dell’atletico Mario e delle belle Titti e Tonia, affrontiamo l’artistica scaletta che ci porta dalla caffetteria al ristorante. Enzo, simpaticamente, ci consiglia i piatti del giorno, sempre vari, a seconda della stagionalità di pesce, verdura ed ortaggi fra cui lasagna di mare, pasta e patate con cozze, pennette noci e gamberi. Anche nei secondi la scelta è varia: spiccano il calamaro imbottito, polipetti alla luciana, pescespada arrosto, parmigiana di pesce. Pure per i contorni c’è l’imbarazzo con zucchine, melenzane, friarielli, peperoni cucinati in vari modi.
L’atmosfera è veramente familiare: d’altronde ci lavorano padre, madre e figli. E’ un vero piacere ascoltare i racconti di Enzo, i suoi consigli, le sue considerazioni e trovarsi a dialogare con il vicino di tavolo in una informale ed amichevole chiacchierata sul cibo, sulla Napoli che non c’è più, su quella di ora…
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