Dopo la proiezione dello scorso 19 febbraio in anteprima mondiale al Los Angeles Italia film festival, l’anteprima nazionale alla Camera dei Deputati e la presentazione napoletana al Cinema Modernissimo, “Ed è subito sera”, il film sulla vita di Dario Scherillo, tratto dal mio omonimo libro e sostenuto dalla Fondazione Polis della Regione Campania e dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, il 21 marzo uscirà nelle sale italiane. A produrlo una giovane casa di produzione indipendente, la Pdr produzioni di Napoli. Nel cast Franco Nero, Gianluca Di Gennaro (che interpreta Dario Scherillo), il compianto Salvatore Cantalupo, Gaetano Amato, Paco De Rosa, Gianclaudio Caretta, Fabio Toscano, Stefania De Francesco, Simona Ceruti, Alfredo Nuzzo, Ciro Ceruti, Sandro Ruotolo, primo giornalista ad accorgersi che si trattava di vittima innocente di camorra, nei panni di se stesso. Girato interamente ad Albanella, nel Salernitano, il film narra la vita romanzata di Dario Scherillo, ucciso per errore dalla camorra il 6 dicembre del 2004 durante la seconda guerra di Scampia. Nella pellicola così come nel libro, la vita di Dario si intreccia con quella di altri due giovani, il figlio di un magistrato, suo amico, e con quella di un delinquente chiamato ‘o muccuso. Dà sfondo alla vicenda la normalità, il quotidiano della famiglia Scherillo, i sogni, i progetti, le speranze del giovane Dario. Ed è subito sera è il racconto tagliente di una Napoli indifesa in balia di spietati criminali, dove ad emergere è il forte senso di precarietà esistenziale di chi vive onestamente. Non si tratta del classico film sulla camorra, ma di una pellicola di impegno civile dove si “utilizza” la storia di una vittima innocente di camorra per raccontarle tutte, un ultimatum a riappropriarci dei quartieri, in mano all’antistato, e a difendere la nostra dignità calpestata. Un modo per far comprendere, se ancora ce ne fosse bisogno, come i poteri criminali possano entrare e condizionare la vita di ognuno di noi. Non a caso nel lungometraggio si incrociano le storie di tre famiglie diverse: quella di Dario (Gianluca di Gennaro), onesta e laboriosa, che vuole rinnovare i saloni della propria scuola guida; quella del magistrato De Martino (Franco Nero), che vuole mettere fine alla faida ed estirpare la camorra dalla città; e quella di un pavido boss in ascesa, ‘o muccuso (Paco De Rosa). Il film è stato girato interamente ad Albanella per smontare il luogo comune che, quando un innocente cade sotto i proiettili della camorra, si è trovato fatalisticamente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nella pellicola, anche la vicenda di Antonio Landieri, il 25enne disabile morto nel 2004 in seguito a una sparatoria in via Labriola, a Scampia. Il film, così come il romanzo, inizia e finisce nello stesso punto, attraverso un ragionamento serrato sui versi di Salvatore Quasimodo, cioè sta a noi spezzare il circolo vizioso della malavita e ripartire tutti insieme, come una vera e propria comunità interessandoci del bene reciproco, spezzando la paura e le catene dell’egoismo che chiudono la porta in faccia agli altri pensando così di essere al sicuro. “Ed è subito sera” è una pellicola di impegno civile, uscirà nelle sale italiane il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma anche il giorno in cui si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il film è dedicato non solo a Dario, ma a tutte le vittime innocenti di tutte le mafie e a Salvatore Cantalupo, il famoso sarto del film Gomorra, che, quest’estate, con la sua dipartita ha lasciato un vuoto incolmabile.
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