GRANDE SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEI LIBRI ‘THE COSENTINOS’ E ‘IL CASALESE’

Si è tenuta stamattina presso la Biblioteca comunale di Scafati, “Francesco Morlicchio” la presentazione dei libri “The Cosentinos” di Tonino Scala e “Il Casalese” di AA.VV, davanti ad un vasto pubblico. L’evento culturale si è trasformato ben presto in un dibattito sulla vicenda della criminalità organizzata ed il ‘sistema camorra’ nelle pubbliche istituzioni.

 La discussione moderata dalla dottoressa Claudia Annunziata si è aperta con l’intervento di Massimiliano Amato, coautore de “Il Casalese”, giornalista de “L’Unità”:

 “La pubblicazione di questo volume è stata complessa in quanto la famiglia Cosentino ha cercato di impedirla cercando di minare la libertà di stampa sancita dalla Costituzione italiana. Ma noi siamo andati avanti e la portata di quest’opera si è ingigantita man mano che ha iniziato a popolare le librerie” continua “Abbiamo denunciato un fenomeno che interessa la Campania e ci auguriamo che attraverso questa denuncia qualcosa cambi. Invece come giornalista del caso Scafati, a proposito della ditta Over Line: un esempio di come, attraverso le pubbliche istituzioni le imprese in odore di camorra riescono ad entrare nel sistema economico degli Enti locali”.

Sulla stessa scia l’autore di ‘The Cosentinos’, Tonino Scala, già Presidente dell’osservatorio regionale anti-camorra:

C’è un filo rosso che lega i nostri comuni come ho dimostrato raccontando la storia dei personaggi attuali nel mio libro. Il legame tra Casapesenna, Casal Di Principe, Pagani, Scafati e Castellammare è rappresentato spesso da funzionari scelti da questo sistema. Nel caso Scafati-Castellammare, questo filo rosso, è “Immacolato”solo di nome e la cronaca lo dimostra: solo attraverso la denuncia possiamo capire il meccanismo e cambiare”.

 Anna Garofalo, rappresentante del coordinamento provinciale di Libera Salerno:

 “Noi di Libera combattiamo la camorra giorno dopo giorno agendo da persone di buona volontà che agiscono nel rispetto delle leggi. Io credo che la politica debba essere ripulita da tutti i condannati: è ora che venga messo in pratica il ‘codice etico’ di cui tanto si discute. Solo attraverso un impegno costante e quotidiano si può combattere la camorra: non bisogna voltarsi dall’altra parte ed iniziare ad essere già parte del cambiamento auspicato”.

Infine, il professore Marcello Ravveduto, scrittore, giornalista e Presidente dell’associazione anti-racket “Coordinamento Libero Grassi”:

 “In questo momento storico così complesso la camorra si è evoluta al punto tale che non si distingue più l’imprenditore dal politico, dal camorrista” continua “Il problema è sia di tipo sociale che amministrativo. Sociale perché queste persone che gestiscono la cosa pubblica le votiamo noi. Amministrativo perché esternalizzando e quindi privatizzando i servizi pubblici entrano gli interessi dei singoli nel privato. Così, in una Regione come la Campania, dove a muovere queste economicamente queste grandi aziende è la camorra, ecco che nascono le infiltrazioni camorristiche negli Enti”.

 

 

 

 

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