“I demoni di Pausilypon” di Pino Imperatore: la recensione

di Tonino Scala

Sulla collina del monte Amoenus, con una vista mozzafiato sul mare planum e sulle isole di Nesis, Prochyta e Pithecusa, sorge la lussuosa villa di Publio Vedio Pollione. Circondata da giardini rigogliosi, boschetti ombrosi e un pregiato vigneto, la villa è un vero capolavoro dell’architettura romana, arricchita da terme, colonnati, statue, piscine e persino un teatro. Durante una festa sfarzosa, l’atmosfera di opulenza viene tragicamente interrotta quando un ospite importante viene trovato morto nella vasca delle murene. Questo ospite, strettamente legato all’imperatore Augusto, doveva accogliere proprio quest’ultimo, atteso a breve da Pollione.

Pollione chiama Virgilio, il celebre poeta in cerca d’ispirazione per l’Eneide, che si trova coivolto in uno strano omicidio. È il 22 avanti Cristo e Neapolis diventa il palcoscenico di un giallo avvincente. Virgilio, con la sua mente acuta e la sua sensibilità poetica, accetta la sfida e si trova di fronte a una serie di indizi enigmatici, tra cui un papiro con la scritta “in nomine patris nostri” e una croce rossa. Man mano che l’indagine procede, emerge che l’omicidio è solo il primo di una serie, ciascuno segnato dallo stesso inquietante messaggio.

Pino Imperatore, noto per il suo stile ironico, sorprende i lettori cambiando registro con “I demoni di Pausilypon”.

Il risultato è un giallo brillante e avvincente, ambientato con una meticolosa attenzione ai dettagli storici. Le descrizioni vividissime del monte Amoenus, oggi noto come Posillipo, e del mare planum, l’attuale Marechiaro, trasportano il lettore nella Neapolis di duemila anni fa, facendogli respirare l’aria dell’antica Roma.

La scelta di Imperatore di esplorare un nuovo genere si rivela vincente. Il ritmo della narrazione è incalzante e l’intreccio è magistralmente congegnato, tenendo il lettore costantemente con il fiato sospeso. La sua abilità nel fondere storia e mistero crea un’esperienza letteraria che lascia sperare in future avventure del detective Virgilio. Nonostante il cambio di genere, Imperatore mantiene la sua inconfondibile comicità intelligente, adattandola ai canoni e alle ambientazioni storiche in modo efficace e avvincente.

“I demoni di Pausilypon” non è solo un giallo storico, ma un vero e proprio viaggio parallelo in un mondo tanto distante quanto sorprendentemente vicino a quello contemporaneo, con i suoi vizi e la sua violenza che traspaiono attraverso le parole gentili dell’autore. Il romanzo combina sapientemente mistero, suspense, letteratura di genere e una sottile ironia, il tutto condito da un pizzico di romanticismo che rende la lettura piacevole e accattivante.

In definitiva, “I demoni di Pausilypon” è un’esperienza letteraria coinvolgente che conquista il lettore dalla prima all’ultima pagina, confermando il talento di Pino Imperatore nel saper creare storie avvincenti e memorabili.

Un libro che consiglio

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