Sono ritornato mercoledì sera da Berlino, solo ora ho avuto un po’ di tempo per condividere con voi le esperienze vissute con la compagna Lucia Sorrentino nella capitale tedesca. È stato un rientro burrascoso e ho dovuto subito immergermi in iniziative politiche, incontri e alcune presentazioni di libri. Proverò in questa domenica di riposo a socializzare con voi quella che è stata per me una esperienza ricca, sotto ogni punto di vista. L’arrivo il giorno 13 in tarda serata all’aeroporto di Schönefeld e con il ritiro delle valigie si è arrivati quasi a mezzanotte. Nonostante l’ora è stato possibile acquistare l’abbonamento settimanale per mezzi pubblici, una cosa simile a quello che fu il nostro biglietto “Unico Campania”, e via. Primo autobus fino alla U-Bahn, la metropolitana berlinese e poi dopo un lungo percorso tutto in metro per raggiungere la casa di Lucia in pieno centro di Berlino , a Mitte : è quasi l’una di notte e i mezzi pubblici sono ancora in funzione. So che questo non è una notizia strabiliante, ma per chi viene da Castellammare dove è diventata una vera e propria impresa raggiungere il capoluogo campano, un po’ ti incazzi, un po’ dici perché da noi non è così? Semplice: la Circumvesuviana, così come il trasporto campano e non solo, sono oramai stati distrutti. Sai che c’è il treno, ma non sai se arriva il treno. Questo gioco di parole per dire che da noi in questi ultimi mesi il solo arrivo di un treno sulle rotaie di una stazione è di per se, un evento più che straordinario.
Dopo una notte tranquilla, con un risveglio tranquillo e con gli uccellini che cinguettano (da premettere che siamo a Mitte, centro Berlino dove le auto sembrano oggetti in via d’estinzione e le bici sono il principale mezzo di locomozione) si va a fare colazione da Arema la classica caffetteria tedesca, un grazioso luogo di ritrovo per giovani e non del quartiere. Maurizio è già lì con il suo Apple che ci aspetta. Maurizio Gatto è un prof. del Liceo Italo Tedesco che ha lasciato la sua Napoli con moglie, Bianca archeologa che a Napoli era disoccupata e a Berlino seppur in modo precario è la guida turistica del museo più importante della capitale, e due deliziose figlie di sei e sette anni. Una vera e propria scelta di vita: Maurizio è un insegnante di ruolo di latino e greco in uno dei più importanti licei napoletani, ma ha fatto una vera e propria scelta di vita: lasciare Napoli per vivere e lavorare a Berlino. Arema è un luogo bello e delicato con mattonelle ai muri stile Europa secolo scorso, dove tra un caffè lungo e un cappuccino si discute e si guardano tipiche torte tedesche dall’ottimo aspetto, ma io continuo a preferire la Pastiera! Dopo un po’ arriva in moto Andreas un omone tedesco che si è trasferito a Berlino dal 1989 , Andreas ha vissuto con grande emozione e partecipazione l’evento che ha cambiato la vita a lui e a tantissimi altri giovani come lui: la caduta del muro il giorno 9 novembre del 1989. Andreas è di Dresda ma è italiano a tutti gli effetti: parla un italiano corretto, ama l’Italia e gli italiani ed è proprietario di una pizzeria “A Magica” e come avrete capito tifa Roma. Ci prepariamo per l’incontro di lunedì in Biblioteca a Steglitz, Maurizio propone domande, Lucia organizza tutto in modo meticoloso, è una napoletana che vive da anni a Milano che ha il meglio delle due realtà: “passione e organizzazione”. Guardo Andreas che prende appunti, dovrà tradurre ciò che dico: povero ragazzo non oso immaginare viste le mie digressioni. Pomeriggio di sole in una Berlino che fino a ieri era dominata dalla pioggia. Lucia si “atteggia” nell’introdurre il primo incontro con l’associazione Mafia? Nein Danke: “Il sole lo abbiamo portato dall’Italia” . FEMMENA!!! L’incontro decidiamo di tenerlo con il proprietario Fabio di tenerlo nel giardino del suo locale italiano “Osteria Uno”. Fabio Agilè , un simpatico ed intelligente pugliese che oltre ad essere l’efficiente gestore di uno dei più apprezzati ristoranti della zona, è anche membro dell’associazione “Mafia? Nein Danke!. Fabio, nonostante in quel momento all’interno del locale siano presenti moltissimi clienti , compreso un banchetto di matrimonio, si dedica a noi, ci invita a pranzo, buonissimi i ravioli fatti dalla mamma, e ci racconta come è nata la sua adesione all’associazione Mafia? Nein Danke. Arrivano gli altri: Rosario un ragazzo siciliano che insegna italiano all’università popolare e membro dell’associazione Curzio Malaparte ed Edoardo, coordinatore di Idv Berlino, incavolato per l’ennesima porcata, la nuova tassa che gli italiani dovranno pagare sugli immobili all’estero. Edoardo è di origine tosco-abbruzzese, d’inverno si occupa di musica tecno e d’estate torna in Abruzzo a gestire un albergo di famiglia, intanto distribuisce piccoli volantini di “No IVIE” contro l’imposta sul Valore degli immobili all’estero” e invita gli italiani presenti a mobilitarsi. L’incontro all’Osteria, presenti tra gli altri anche l’esponente del PD Berlinese Luigi Giustozzi che legge una lettera di saluti da parte di Laura Garavini, parlamentare e fondatrice di Mafia? Nein Danke!, inizia con una introduzione della vulcanica Lucia Sorrentino che suscita interesse e apre un dibattito per me inaspettato. “A Berlino c’è la mafia, ma quando sosteniamo questo ci prendono come dei visionari” sono le parole di Bianca Negri di Mafia? Nein Danke!: infatti è difficile far capire ai tedeschi cos’è realmente il fenomeno Mafia, il fenomeno camorra. È complicato far comprendere che la Germania così come i paesi dell’Est stiano diventando la lavatrice dei soldi sporchi delle organizzazioni criminali italiane e russe. Tra gli ospiti intravvediamo Giò di Sera, in arte Don Rispetto, un mio concittadino che si è trasferito 25 anni fa nella capitale tedesca. Lucia lo invita a intervenire e Giò racconta la sua esperienza di artista poliedrico e di operatore sociale, nelle sue parole l’amarezza per aver lasciato la sua Scanzano, quartiere di Castellammare di Stabia, e vedere che a distanza di anni anche Berlino, anche alcune periferie della città stiano diventando quartieri a rischio o quantomeno Giò con la sua sensibilità di artista e con la sua esperienza di lavoro con i giovani a rischio, avverte che il clima sta notevolmente cambiando rispetto a qualche anno fa , e non certo in positivo. Potrete, se ne avete voglia, vedere su Stabia Channel, nelle prossime settimane, nella trasmissione da me condotta ”Lo scaffale” gli interventi dei protagonisti dell’interessantissimo incontro.
Berlino è “bella”, non solo dal punto di vista estetico; Berlino é bella, perché non è definitiva, perché le cose non durano all´infinito, perché tutto é sempre in movimento. In una parola: tutto é ancora provvisorio: è un grande cantiere con la parte ad est, che secondo un mio parere, è la parte più bella della città. Molti gli incontri, tante le persone con le quali ho scambiato pareri e opinioni ed è stato interessante per me vedere come a distanza di poco più di venti anni non si noti più la differenza tra le due Berlino.
L’andirivieni di giovani italiani a Berlino è come un opera teatrale, scritta da due autori, a quattro mani: da una parte dal desiderio e dall´altra dalla curiosità. I personaggi sono anonimi, le loro storie un continuo tentativo di risolvere definitivamente la vita come una equazione aritmetica.Per alcuni di loro, Berlino non è altro che la continuazione di uno di quei videogiochi che hanno giocato da bambini, nelle sale da gioco. Si lancia il primo gettone e si spera che il gioco duri il più a lungo possibile. Berlino è la prova vivente, che niente è per sempre, ma tutto è provvisorio.
Domenica, dopo un lungo girovagare per la città, con Rosario che ci faceva da Cicerone è il momento della “A Magica” la pizzeria di Andreas. Un ambiente tutto nostrano, con le pareti tappezzate dall’inconfondibile rosa della Gazzetta dello Sport, che riportano le gesta della Roma e del suo capitano Totti. In un angolo una foto di Eduardo De Filippo che ammira una pizza Margherita. Com’è la pizza di Andreas? Buona, diversa dalla nostra, più biscottata, ma vi assicuro fa una pizza salsiccia e friarielli, che chiama Pupone, che è a dir poco squisita.
Gli incontri al liceo italo-tedesco sono stati sorprendenti per me ed anche per Lucia che oltre ad essere una brava ed attenta moderatrice ed animatrice di incontri culturali, è una docente di economia aziendale e conosce bene il panorama studentesco , in particolare quello milanese . Ragazzi attenti che conoscono il nostro paese, dotati di spirito critico, che fanno domande che mettono in difficoltà, ma cosa che mi ha più stupito è stata l’attenzione di questi liceali che conoscono il nostro paese dai giornali dalle tv ma che lo amano forse più di noi!
L’incontro che più mi ha sorpreso è stato quello in Biblioteca, a Steglitz un’altra bella zona della città. Una mega struttura ultra moderna, una biblioteca luminosa, super attrezzata e con una perfetta organizzazione “tedesca” infatti tutte le persone che riempivano la sala destinata alla presentazione si erano prenotati nei giorni precedenti e chi è arrivato senza essersi prenotato e con qualche minuto di ritardo ha trovato la porta chiusa, anche perché la sala era assolutamente piena. Maurizio Gatto, moderatore dell’incontro, con il suo tedesco oramai perfetto ha introdotto i lavori, i miei interventi sono stati tradotti da un Andreas emozionato, ma contento di dare il suo contributo all’iniziativa. Grande attenzione da parte del pubblico, conoscenza dell’argomento, proposte, soluzioni, tante le domande, immancabili quelle su Berlusconi e su come abbia fatto un paese come l’Italia a votarlo per molti anni. Tante le curiosità sul fenomeno che, come dicevo prima, desta attenzione, ma anche disorientamento negli intervenuti che non riescono a capire come mai da più di un secolo non si è riuscito a debellare quello che per loro, e non solo, è il problema vero del nostro paese.
Berlino come dicevo è una bella città con Andreas e con Rosario abbiamo visitato ciò che resta del muro. La zona del parco e la Este Side Gallery. Il muro di Berlino non era un semplice muro, ma una zona di confine interdetta agli abitanti, con numerosi ostacoli, di varia natura, controllata da militari, polizia, squadre di cani addestrati. Al momento della sua caduta, avvenuta il 9 novembre 1989, migliaia di berlinesi dell’est superarono la frontiera accolti festosamente dai concittadini occidentali. Nel 1998 l’architetto di Stoccarda Sven Kohlhoff ha racchiuso il muro tra due placche di acciaio creando un meraviglioso effetto ottico: il Muro di Berlino si riflette nell’acciaio e sembra infinito. Il viaggio con Andreas in un pezzo di storia recente mi ha colpito soprattutto quando quell’omone venuto dall’est ha affermato: “Non andava bene quel totalitarismo ma non va bene nemmeno questo capitalismo”. Troverete una lunga intervista ad Andreas nelle prossime settimane ne “Lo Scaffale di Stabia Channel”. A Mondolibro, la libreria italiana di Berlino, incontro Alessandro, il figlio di un compagno di Napoli Gennaro Cotroneo, che nella giornata di ieri con appena 10 minuti di ritardo non era riuscito ad assistere alla presentazione in biblioteca. L’intervista di Lucia Sorrentino che ha destato curiosità ed interessa ha aperto un dibattito su com’è il nostro paese e dagli interventi è emerso una sorta di rabbia ed amore per l’Italia. Questo incontro è stato ripreso e sarà visibile sempre su Stabia Channel nelle prossime settimane. Berlino,una città sicuramente alternativa e sopratutto giovane, da visitare almeno una volta e nella quale si può essere travolti dalla sua trasformazione. Una città che meglio rappresenta il tentativo di un popolo di rielaborare la storia del proprio passato. Berlino colpisce perchè è straordinariamente moderna, ma allo stesso tempo così densa di storia. Una città dove il muro è caduto e non solo quello costruito durante la guerra fredda.
Tonino Scala
Grazie, ci hai fatto viaggiare con te!
è stato un bel viaggio non mi aspettavo tanta attenzione in Germania su un mio libro
Molti ne fanno una questione idiceogloa, ma non lo e’. Non si tratta di ideologia, si tratta di Giustizia. Quello che e’ accaduto alla Diaz e a Bolzaneto non sarebbe dovuto mai succedere in un paese democratico. Io ricordo bene cosa accadde, vivevo a Pisa e molti dei miei amici avevano intenzione di partecipare al corteo. Ricordo i loro racconti, la tensione nelle loro voci, i resoconti della fuga quando si accorsero che qualcosa non andava, per fortuna ancora prima che scoppiasse la guerra . E ricordo anche i resoconti agghiaccianti de La Repubblica quando il processo sui fatti Diaz/Bolzaneto fu stato istituito e quando si sono conclusi i primi due gradi di giudizio. Ricordo il senso di indignazione generale, ma ricordo ancora di piu’ i tentativi di sminuire, di coprire, di giustificare comportamenti degni di una dittatura fascista da parte dei nostri governanti , seguiti dai loro lacche’ come pecore. E la strafottenza e la violenza psicologica di chi aveva il dovere di parlare. Un nome su tutti: Giovanardi. Cicerone diceva: L’abitudine alla violenza uccide il senso di Giustizia. E io sento che la Giustizia (con la maiuscola) in Italia sia morta a Genova.
E perchè no? Berlino è una città viva, sempre in fermento e aperta nonostante tutto! Bello anche il titolo del tuo viaggio, che mi riporta al film di Wenders con uno strepitoso Bruno Ganz che interpreta uno dei due angeli che osservano i berlinesi…non se lo hai visto, ma lo consiglio vivamente a tutti!hanno provato anche a fare il remake (i soliti americani) ma non ci siamo affatto!