di Tonino Scala
Il freddo arrivò all’improvviso.
Non lo fece in punta piedi, non bussò alla porta, ma entrò con prepotenza.
Il piumino aveva perso ogni speranza di tornare a vedere il sole. Era stato chiuso per troppo tempo nell’armadio. Stessa sorte per il cappello di lana e pure le scarpe a carrarmato che nella scarpiera, pur non uscendo, sì erano impolverate.
I calzini pesanti, quelli lunghi, non vedevano l’ora di avvolgere i piedi freddi. Ogni giorno guardavano le mutande con invidia.
– Sarà il nostro turno, dicevano.
Ma niente da fare.
Passò settembre, ottobre, i morti il loro momento non arrivava mai.
– Che bella la vita delle mutande, pensavano, ogni giorno escono dal comodino, vanno a passeggio, si fanno il bagno. Vivono belle emozioni e sentono i brividi della centrifuga un giorno sì e l’altro pure, continuavano. Vogliamo rinascere mutande, loro sì che sanno vivere!
Poi quando meno te l’aspetti, quando hai perso ogni speranza arriva quella mano che ti sfiora, ti prende, ti srotola e…
– Finalmente!
Il freddo arrivò all’improvviso rendendo felici quei calzini di lana solagni.
Buongiorno, mi raccomando aiutiamo i calzini di lana, non lasciamoli soli 😉
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