Spettacolo teatrale tratto dall’omonima opera di Achille Campanile, sulle note di regia di Alfonso Guadagni.
Il Povero Piero è uno delle commedie più famose di Achille Campanile, scrittore, giornalista e drammaturgo italiano, ricordato per il suo modo unico di giocare con le parole e per la vicinanza con il teatro dell’assurdo di Ionesco.
La comicità surreale, talvolta cinica e tagliente di questo autore è una vera eccezione nel panorama della letteratura italiana del novecento.
Il Povero Piero sviluppa tra equivoci e situazioni surreali un tema centrale nella prosa e nella drammaturgia di ogni tempo, cioè quello della morte, ma la particolarità di questo testo sta proprio nel fatto che per quanto serio e drammatico sia l’argomento, Campanile con il suo linguaggio e con le sue trovate riesce a dare una lettura della morte che in realtà come lui stesso dice è un dramma che appartiene ai vivi e non a chi ci lascia.
Egli ci mostra come si affronta la morte e come i punti di vista e il dolore può cambiare a seconda delle situazioni, del ceto sociale e dell’appartenenza al defunto. Spesso si rimane basiti per le improvvise e premature scomparse di chi ci circonda, ma il nostro atteggiamento di meraviglia in realtà è un paradosso. Non dovremmo meravigliarci della morte, ma piuttosto dell’eventualità contraria e cioè che non si debba mai morire, ma ad oggi un caso simile non si è mai verificato.
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