di Emilio Vittozzi
Napoli ha vari volti: alcuni sono veri, veraci, passionali, intelligenti, moderni, solari; altri l’opposto.
In Vico Tre Regine a Napoli, all’angolo con Via Emmanuele De Deo, da pochi giorni è stato inaugurato un artistico murales in onore e ricordo di un gran bel volto di Napoli, ad un anno dalla dipartita: Luciano de Crescenzo.
Il volto del grande scrittore-filosofo-sceneggiatore-regista-attore napoletano fa bella mostra di sé negli affascinanti vicoli dei Quartieri Spagnoli.
Un’iconica rappresentazione dell’eclettico Uomo di Cultura di Napoli è stata voluta dall’Associazione “Quartieri Spagnoli 1536” presieduta da Raffaele Esposito.
Il progetto artistico “’O pallone miez ‘e machine” è di Michele Quercia e Francesca Avolio.
Tutto nasce dalla sinergia con Paola, figlia dello Scrittore, e Renato Ricci, fondatore del primo fan club dedicato al Professore.
A chi osserva il murale, realizzato su quattro maxi-pannelli di legno + una scopa (!), con attenzione sembra proprio che il compianto Ingegnere osservi divertito un gruppo di scugnizzi napoletani che tenta di recuperare un pallone (Super Santos) perso.
Prossimamente sarà scoperta una targa commemorativa in Vico Belledonne a Chiaia: perché lì? Proprio lì perché Luciano de Crescenzo, ironicamente, diceva di voler essere ricordato per via della sua sincera, profonda passione nei confronti delle belle donne.
Fra i tanti, tantissimi libri (50!) scritti da Luciano de Crescenzo, per questa estate, consiglierei la lettura di “Il caffè sospeso” – Mondadori – € 11,50.
E’ una raccolta di saggezza quotidiana da leggere, sorbire, gustare in piccoli sorsi, proprio come un caffè napoletano: è un libro di aneddoti, riflessioni, parabole e pezzetti di vita di tutti i giorni che si trasformano in una lettura leggera ma non stupida.
Solo come esempio sottolineo i capitoli “Scarpe spaiate”, “Se un giorno i sette Savi…” e “Non suono per non disturbare”…
EMILIO VITTOZZI
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