Il vocabolario di Vendola

tratto dal quotidiano La Repubblica a firma di Concita Sannino

A. Come “Alleanza”. La corsa è partita e sulle primarie, dice Vendola, “sono molto contento che le regole siano state decise in un clima sereno all’interno dell’assemblea del Pd. Ora il segretario Bersani ne parlerà con gli alleati. Il doppio turno, intanto, è una cosa molto positiva, che mi trova assolutamente d’accordo. Perché c’è il rischio, se ci sono più candidati alle primarie, che non si possa valutare con forza e con la dovuta nettezza il profilo del candidato premier che ne uscirà. Sull’albo degli elettori ci confronteremo”. Quanto alle alleanze, la foto di Vasto non viene archiviata, anzi. “La foto di Vasto per me va molto allargata, va superata in questo senso, con la partecipazione di tanti giovani, e soprattutto dei movimenti, dei nuovi protagonisti”.

B. Come Bersani. “Mancano politiche industriali, non so da quanto tempo non abbiamo un ministro dell’Industria. Non vorrei fare pubblicità al mio competitor, ma l’ultima volta che ne ho incontrato uno, quello si chiamava Pierluigi Bersani”.

C. Come Cultura. “Lo schermo televisivo ha soppiantato la scuola. Ma in Italia abbiamo 47 siti Unesco, tra cui Ercolano; 4300 musei, 46mila beni architttettonici vincolati,  12mila  volumi in biblioteca, 34mila luoghi spettacolo.  Se soltanto fosse tutelato a sufficienza e valorizzato per come merita, avremmo cantieri importanti ovunque”.

D. Come de Magistris. “Il dialogo ritrovato tra Sel e de Magistris? Beh, naturalmente sono molto contento di questo, ma è chiaro che c’è stato un lungo periodo di confusione. In fondo anche lui voleva capire. Ognuno di noi voleva rendersi conto di cosa fossero queste primarie, e abbiamo lavorato con la pazienza delle formichine. Ora però dobbiamo mettere da parte gli esgoismi, dobbiamo pensare a salvare l’Italia”.

E. Come Ercolano. E come Europa. “Se qui ad Ercolano, proprio sotto i miei piedi, c’è un museo archeologico virtuale, vuol dire che qui ci sono potenzialità professionali inesplorate e competenze, che dialogano tra scienza e lettera di Plino il giovane,  vuol dire che qui ci sono due cose essenziali da promuovere: coscienza e lavoro. Non è sopportabile un destino di depauperamento del nostro territorio che vive solo se viene mantenuto e arricchito protetto e socializzato. Anche così il paese riacquista fiducia”. Moneta di cui abbiamo bisogno in Europa. “Il progetto deve essere quello che ricalca il grande sogno di Stati autonomi ed uniti. E quella che continuiamo a sognare non è la potenza sbilanciata che comanda oggi, dall’identità sconosciuta. No: è  l’Europa di Willy Brandt, di Olof Palme, di Enrico Berlinguer”.

F. Come Feticismo. “Siamo stati sommersi dal mercimonio. Sesso abbinato al denaro e al potere. Un feticismo incolto irrompe nel nostro immaginario già inaridito dalla penuria di qualità del lavoro. E ci hanno lasciato intendere che siamo solo corpi tra corpi, cose tra cose. Una comunità in cui i diritti di esercitano solo al bancomat. Persino la ricerca di Dio ha cercato l’abbrivio di una fiction televisiva”.

L. Come caso Lazio e Fiorito. “Vedete, Fiorito non è un mostro. É  un eroe del nostro tempo, eroe dell’illegalismo predone che occupa moltissimi altri settori, e che con la società cosiddetta civile ha molte somiglianze, ci piaccia o no. Il berlusconismo non è stato un episodio, ma come si diceva di Mussolini un’autobiografia del paese. Un popolo che ormai apprende e pratica cinismo e furbizia come virtù civiche”.

M. Come Mafie. “Dobbiamo dotare tutti gli apparati investigativi e giudiziari di quelle risorse minime di cui questi tagli forsennati li hanno privati: non c’è benzina nelle auto, non hanno carta per stampare atti né toner per stampanti. Ma un attimo dopo le catture importanti, deve cominciare la nostr aantimafia sociale: con gli asili nido, con un’alta concentrazione e qualità scolastica, con la socializzazione e la rete della solidarietà. Il problema inquina, con le sue indecenti zone grigie, tutto il paese: sebbene la caricatura leghista degli ultimi anni disegnasse il radicamento come una tipicità locale, come le orecchiette. Poi si sono svegliati e si sono accorti che a Milano indagavano da anni sui loro ‘vicini di casa’”.

S. Come Sud. E Come Sinistra. “Io amo smisuratamente il sud. Lo amo perché conosco la bellezza e il sacrificio dei nostri popoli. Mi sono chiesto molto spesso in questi anni :  ma davvero volevano “far rinascere” l’Italia facendo a meno di noi? Noi che al nord per decenni e decenni abbiamo portato tanta nostra intelligenza, tanta nostra manovalanza?”.  C’è un sud che continua a soffrire. “Non è l’Ilva che sta a Taranto, è Taranto che sta nell’Ilva. Io domando: ma si può chiedere ad un essere umano, com’è accaduto a Taranto, ‘vuoi il lavoro o vuoi la salute’? Non gli si può chiedere di mutilarsi, di tagliarsi un piede e rimanere solo con l’altro. Siamo anche un paese che si sta mutilando della sinistra. Ma quando a me dicono che sono un uomo del Novecento, con intento denigratorio, io penso: se per Novecento intendiamo il cuore dell’epopea dei diritti, ne sono orgoglioso. E vorrei dire a loro: state attenti, che a volersi lasciare alle spalle questo Novecento rischiate di precipitare nell’Ottocento”.

T. Come Taviani. Nel pantheon di Vendola, citati uno dopo l’altro, affiorano De Sica, Visconti, Pasolini, Eduardo. <<Saremmo diventati il paese che siamo senza Eduardo De Filippo e senza Ladri di biciclette, senza i valori che innervavano quelle storie? Il cinema ci dice più della politica, quando la politica non sa più sentire. Guardate la  prova dei fratelli Taviani che con “Cesare deve morire” mette in scena la verità dell’umanità oltre le sbarre. E squaderna la condizione del carcere, che da noi diventa il carcere della barbarie”. Grida “Vergogna” solo in un altro caso, seguito dalle ovazioni del pubblico: quando ricorda le violenze “dei fatti di Genova del 2001. Anche lì c’è stato un film a fare memoria , “Diaz” di Daniele Vicari”.

V. Come Vittoria . “Dobbiamo scrivere insieme l’agenda per il Paese. Se lavoriamo con spirito di collaborazione e senza personalismi, l’alleanza verrà e verrà pure la vittoria”.

W. Come Welfare. “La patrimoniale proprio non gli riesce al governo Monti. Sul’Imu fanno in un attimo, hanno già i testi e i consulenti pronti, le biblioteche aggiornate. Ma quando si tratta di chiedere anche agli altri, ai ceti alti, non c’è verso: l’area del privilegio resta superprotetta i ricchi sempre più ricchi. Mentre è scandaloso che non ci siano più insegnanti di sostegno nelle scuole elementari”.

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2 Commenti

  1. Come farà Vendola a lottare contro il liberismo?
    Lo vuole fare dall’interno del centrosinistra, mi pare.
    Ma il PD è il problema, è il tessuto connettivo principale. Sarebbe la stessa cosa farlo dall’interno del PDL, ad esempio.
    Posso capire ragioni della politica e delle sue alleanze tattiche, ecc., ma i provvedimenti che il governo Monti prende con il pieno appoggio del PD sono estremamente gravi.
    Per la scuola, che domani sciopera, è un attacco continuo, una barbarie senza fine. Il ministro Profumo è andato alla festa del PD, è un ministro, si dice, in quota PD.
    La legge di stabilità, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, potrebbe contenere un taglio di un miliardo alla scuola.
    Potrebbero essere licenziati altri 30.000 precari, e cancellati altri diritti contrattuali, come già avviene. Ci stritolano, letteralmente.
    L’Italia che frana, oppure Vendola… alleato dei carnefici?

    • Il Pd deve prendere le distanze dalle politiche di Monti. Per cambiare il paese, per stare lontani da un liberismo sfrenato bisogna cambiare il centrosinistra e per farlo c’è poco da fare bisogna rafforzare la sinistra nel centrosinistra.

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