Infernapoli

Di Emilio Vittozzi

E’ il primo tentativo di Peppe Lanzetta di cimentarsi nella scrittura di un romanzo lungo, abbandonando il suo stile stilizzato, il suo utilizzo delle parole attaccate senza alcuna punteggiatura come a levare il fiato al lettore.
Il tentativo, a mio modesto parere, è riuscito: “InferNapoli” è un libro che ti prende dalla prima alla duecentosessantesima pagina! E’ un libro che mi ha preso, davvero, tanto è vero che l’ho letto in pochissimo tempo, per poi ri-leggerlo per gustarmi alcuni passaggi, alcune definizioni, alcune parole.
Tutto ruota attorno a Vincent Profumo, uno dei boss più feroci e potenti della camorra (come se ci fosse pure qualche boss non cruento…). E’ appassionato di musica lirica ed è devoto a Padre Pio, di cui ha più statue a dimensione d’uomo. E’ circondato da quattro donne: la moglie Felicita, le figlie MariaSole, MariaLuna e Maria Stella, così battezzate in omaggio a Maria Callas. Attorno a lui una serie di luogotenenti, tutti servili nei suoi confronti.
Vincent Profumo è volgare alto, panzuto, quasi calvo, “pacchiano” in tutto e per tutto, nonostante ciò che pensa: dall’amore per i tessuti tigrati e leopardati, a quello per Franco Califano e Frank Sinatra, da quello per i superalcolici all’addobbo kicht delle sue abitazioni “holliwoodiane”…
Ma il regno di Vincent Profumo viene insidiato da un nuovo tipo di mafia: i Cinesi, che stanno conquistando, quartiere dopo quartiere, tutta la città. Un po’ come l’Impero Romano che fu attaccato dai barbari provenienti dal Nord Europa.
Tanti uomini, tante donne nel libro di Lanzetta: ognuno con la sua storia, con la sua vita, che prima o poi si incrociano con il boss.
Tanti uomini, tante donne con le loro “povertà morali”, con le loro aberrazioni, con le loro perversioni, con il loro ricco portafoglio; chi più, chi meno.
Lisa dagli occhi blu, don Mario, Parsifal, Figaro, Rigoletto, Falstaff, Andrea Chenier, Lohengrin, Yang Ho Ming, Johnny Tarallo, Tammaro Donnarumma, Giggino ‘o finanziamento, Procolo, Zia Annunziata, Dolores, Padre Eligio, lo Smemorato, ‘o Signurino, Ciaccarone da Barra e vari altri personaggi “vivono” nel corposo romanzo di Lanzetta: sopra tutti, soprattutto, spiccano per la loro ferrea volontà di andare avanti, comunque e dovunque, Dolores e MariaSole.
Insomma, un gran bel libro, che si fa leggere tutto d’un fiato. E che, alla fine, ti lascia con un bel po’ di domande…

EMILIO VITTOZZI

 

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