A Napoli si continua a sparare, nulla è cambiato: una terra che brucia come i cadaveri nella periferia a nord, mentre la città discute d’altro. Mentre gli autobus vengono presi di mira dalle baby gang, i giovani vengono uccisi e la città è sempre più sola.
Una città in mano a “paranze” che come i cani quando pisciano, marcano il territorio.
Fuoco e morte, sangue e paura.
Sì, Napoli ha paura e noi dove siamo?
Quando dico noi, parlo della Politica, di quella cosa tanto utile e tanto odiata. Se ci siamo battiamo un colpo, ci sarà tempo per marcare le differenze. Il Ministro degli interni faccia di un vero Family Day la sua ragion di vita, renda più sicura la vita delle famiglie napoletane che vivono nella paura di esser beccati da un proiettile vagante, lavori insieme alla comunità politica e sociale per dare la possibilità ai bambini di una città bella e complessa di poter giocare in strada, di poter essere bambini.
Napoli ritorni centrale nel dibattito politico nazionale, i parlamentari, i senatori eletti in questa terra facciano sentire il loro grido di dolore.
E per favore, si metta da parte il nonsipuotismo e insieme si metta mano ad una situazione insostenibile per il paese tutto.
Ancora una volta: Facciamo presto! Napoli, il Mezzogiorno non possono più aspettare!
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